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In fuga due mesi per non farsi togliere la bimba appena nata ma muore e la gettano nella spazzatura

“Hanno anteposto la loro relazione e la loro visione della vita a quella di una bambina. Una bambina che sarebbe ancora viva se non fosse stato per la condotta sconsiderata” ha dichiarato l’accusa nel processo alla coppia britannica che lo scorso anno aveva tenuto col fiato sospeso tutto il Regno Unito fino alla tragica scoperta del corpo senza vita della bimba.
A cura di Antonio Palma
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Per due mesi si sono dati alla fuga per non farsi togliere la bimba appena nata. Così la coppia di genitori l'ha esposta a intemperie e malattie e infine, quando la piccola è morta, i due l'hanno messa in una borsa della spesa e gettata in un capannone in disuso e sporco come se fosse spazzatura. Sono le pesantissime accuse nei confronti di Constance Marten e Mark Gordon, la coppia ora a processo e che lo scorso anno aveva tenuto col fiato sospeso tutto il Regno Unito dove era scattata una vasta campagna di ricerca per individuarli.

Constance Marten, aristocratica britannica data per scomparsa a gennaio, e il compagno Mark Gordon sono accusati di aver causato la morte della loro bambina dopo essere fuggiti dalle autorità per impedire che i servizi sociali prendessero in custodia anche l'ultimogenita dopo aver allontanato da loro gli altri quattro bambini. Una coppia "sconsiderata, totalmente egoista, insensibile, crudele e arrogante" secondo l'accusa, che ha trattato la bambina "come se fosse un rifiuto, abbandonandone il corpo quando è morta a causa del freddo e delle condizioni igieniche a cui era sottoposta".

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Quando la polizia raggiunse la coppia, nel febbraio dello scorso anno, la bimba non era con loro e fu trovata solo alcuni giorni dopo, ormai cadavere, all'interno di una busta della spesa ricoperta di spazzatura in un capannone in disuso. Secondo la polizia, la 36enne avrebbe partorito in segreto, decidendo di vivere  in tenda in pieno inverno con Gordon causando la "morte del tutto evitabile" della neonata.

"Hanno anteposto la loro relazione e la loro visione della vita a quella di una bambina. Una bambina che sarebbe ancora viva se non fosse stato per la condotta sconsiderata, assolutamente egoista, insensibile, crudele, arrogante e, in ultima analisi, gravemente negligente di questi due imputati" ha dichiarato in aula il procuratore Tom Little.

"Hanno deciso, nel bel mezzo di un inverno freddo e in condizioni meteorologiche crudeli e ovviamente pericolose, di privare la bambine di ciò di cui aveva bisogno. Hanno vissuto in una tenda con pochissimi vestiti, senza mezzi per mantenersi caldi e asciutti e con pochissimo cibo. Il loro desiderio egoistico di mantenere la loro bambina ha portato inesorabilmente alla morte di quella stessa bambina" ha aggiunto il Procuratore.

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La neonata avrebbe vissuto gran parte della sua vita in una busta della spesa e proprio in una busta la piccola è stata trovata morta. Dopo il decesso della bimba, i due non si sono consegnati e hanno proseguito la loro fuga cercando di nascondersi. A quel punto la polizia infatti sapeva che avevano una neonata.

La polizia aveva scoperto per la prima volta dell'esistenza della bambina solo durante le ricerche della coppia quando è stata trovata la placenta avvolta in un asciugamano in un'auto in fiamme vicino a Manchester. Amici e familiari degli imputati infatti non erano stati informati della gravidanza.

Dopo l'arresto, entrambi si sono rifiutati di rispondere alle domande su dove si trovasse la neonata. Solo in seguito a una vasta perquisizione nelle campagne circostanti la zona in cui erano stati arrestati, è stato ritrovato il corpo della piccola. Era avvolto in un sacchetto di plastica, sotto la spazzatura, in una busta della spesa.

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