In Crimea sta finendo l’acqua potabile
Cambiamenti climatici che hanno portato a una scarsità cronica di pioggia nella regione da anni ma soprattutto una guerra sotterranea tra Russia e Ucraina che tra le armi ha visto anche il taglio delle forniture idriche, per questo oggi la Crimea si trova a fare i conti con una drammatica mancanza di acqua potabile che ha spinto le autorità locali a varare addirittura una politica di razionamento. A causa di un blocco dell'approvvigionamento idrico dalla terraferma deciso dal governo ucraino dopo l’annessione russa della Crimea, infatti, la regione è rimasta praticamente senza forniture esterne e così con la mancanza di piogge i bacini idrici son rimasti a secco.
Una situazione che dura da anni visto che il bocco di Kiev è scattato nel 2014 e che in Crimea non piove da tre anni ma che oggi però fa sentire i suoi drammatici effetti. Molti cittadini riferiscono sui social di essere costretti a fare scorta di vasche di tutte le dimensioni per raccogliere l'acqua piovana o per raccogliere e immagazzinare l'acqua che esce dal rubinetto per poche ore al giorno. Tali notizie vengono accolte quasi con soddisfazione nella capitale ucraina, Kie secondo cui molto dipende anche dalla forte presenza militare russa con decine di migliaia di soldati che consumando molto.
Il capo della Repubblica di Crimea, Sergei Aksjonow, ha ordinato il razionamento della preziosa materia prima e molte arre dea regione comprese le località popolari tra i turisti come Yalta e Alushta, vedono l'acqua corrente solo per alcune ore al giorno. Questo rischia di provocare un nuovo colpo all’economia turistica locale che spera di risollevarsi questa estate dopo lo stop per l’emergenza covid. "Anche se ci sono precipitazioni, l'acqua filtra immediatamente nel terreno arido", dice Aksyonov esortando le persone a essere parsimoniose in modo che ci sia quanta più acqua possibile in estate, quando i turisti provengono principalmente dalla terraferma russa.
Il governo russo ha elaborato un piano per fornire acqua alla Crimea finanziandolo con 49 miliardi di rubli (circa 558 milioni di euro). Il progetto prevedeva la perforazione di pozzi di acqua potabile, riparazione delle condutture dell'acqua e, soprattutto, costruire sistemi per la dissalazione dell'acqua di mare. Progetto ambizioso ma che richiede molti soldi e molto tempo