In Cina più di 30 funzionari sono stati puniti a causa dell’ultima ondata di Covid
Vicesindaci, consiglieri, capi delle commissioni sanitarie locali, dirigenti ospedalieri e funzionari dell'industria aeroportuale e del turismo. Sono queste le cariche degli oltre 30 funzionari di quattro province cinesi puniti per non aver saputo gestire la nuova ondata di Coronvirus in Cina: si tratta di sanzioni applicate dal governo cinese, secondo quanto riportato dal quotidiano "Global Times", a causa della "reazione lenta" e della "gestione inadeguata" da parte dei funzionari responsabili di aver lasciato che il virus tornasse a diffondersi.
Reazione lenta e gestione inadeguata
In Cina infatti per evitare che i contagi da Covid-19 tornino ad aumentare, è stata applicata una politica zero Covid che permette, in parte, di poter vivere normalmente. Si tratta di protocolli e norme rigidissime che prevedono, in caso di epidemie, risposte immediate con test di massa, restrizioni all'uscita, tracciabilità dei contatti e quarantena. Rigide restrizioni si applicano anche a coloro che entrano nel Paese e che devono essere in una struttura di quarantena per almeno due settimane. Queste norme non hanno però impedito alla variante Delta di arrivare in Cina dando vita a diversi focolai in particolare provincia di Henan e in quella di Jiangsu, dove si trova la capitale Nanchino dal cui aeroporto sarebbe partito il focolaio tre settimane fa. Finora sono state segnalate più di 900 infezioni con la variante a livello nazionale: nell'ultimo bollettino, pubblicato stamani dalla Commissione sanitaria nazionale e riportati dall'agenzia Xinhua, sono 125 i nuovi casi confermati di Covid-19. Nello specifico sono 94 nuovi casi di "trasmissione locale" del coronavirus accertati ieri, 41 dei quali nella provincia di Henan e 38 in quella di Jiangsu ), e di altri 31 "casi importati".
Il focolaio di Nanchino è un campanello d'allarme
Ed è proprio a Nanchino che sabato almeno 15 funzionari sono stati sanzionati a causa dell'inefficace prevenzione e controllo dell'epidemia nell'aeroporto dove è nato il focolaio. Mentre nella città turistica di Zhangjiajie, nella provincia di Hunan, sono 20, tra funzionari e titolari di incarichi pubblici, ad essere stati puniti per la "debole risposta" data nell'affrontare i nuovi contagi. "Questo focolaio è un campanello d'allarme per tutti noi: il virus può sfuggire al nostro controllo in qualsiasi momento quando allentiamo i controlli. Dobbiamo sempre stringere la corda della prevenzione dell'epidemia", ha spiegato Wang Peiyu, vicedirettore della School of Public Health dell'Università di Pechino.