In Cina il congresso del Partito Comunista: dopo Washington ora tocca a Pechino (VIDEO)
Mentre il mondo si congratula con Obama per la vittoria nelle elezioni statunitensi, dall'altra parte del mondo si è aperto oggi un altro grande appuntamento che stabilirà la geopolitica internazionale dei prossimi anni. A Pechino infatti è stato inaugurato il diciottesimo congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc) che dovrà eleggere il successore del Presidente Hu Jintao alla guida dell'unico partito e la conseguente politica futura del Paese. Dopo Washington, dunque, ora tocca a Pechino che seppur senza elezioni dovrà stabilire il nuovo comandante in capo della potenza asiatica e tutti i nuovi leader con i quali volente o nolente si dovranno confrontare tutte le diplomazie occidentali e non solo. Un appuntamento fondamentale per la politica cinese nei prossimi dieci anni tra spinte riformiste e lotte intestine per la conservazione del potere.
I designati al vertice del Partito comunista – Nel corso del congresso che si chiuderà tra una settimana infatti saranno eletti oltre al segretario del Pcc anche sette membri del Cpup, il Comitato Permanente del Partito Comunista Cinese, composto da un ristretto numero di politici che detta le linee guida della politica cinese. Uomo designato alla guida del partito come successore di Hu Jintao e futuro presidente a marzo è Xi Jinping ritenuto vicino all'ex presidente decano del comitato centrale, l'86enne Jiang Zemin. Vicino a quest'ultimo sono considerati anche molti altri dirigenti designati ad entrare nel Cpup, dove invece già siede Li Keqiang seguace di Hu Jintao e designato a diventare prossimo Premier cinese.
Il discorso di Hu Jintao – Il Presidente in carica e segretario del partito uscente Hu Jintao intanto ha presentato il suo discorso alla presenza degli oltre 2250 delegati provenienti da tutta la Cina e confluiti nella grande sala del Palazzo del Popolo di piazza Tien Anmen. Un discorso cauto come la tradizione richiede con qualche sporadico accenno alle tanto discusse riforme politiche soprattutto in materia economica. Il presidente invece si è soffermato molto su quella che è considerata ormai una vera e propria piaga, la corruzione. "Se non affrontiamo il problema della corruzione esso potrebbe provocare una crisi del Partito e anche un crollo dello Stato" ha avvertito Hu Jintao, memore degli ultimi scandali che hanno coinvolto direttamente i massimi leader del Pcc come Bo Xilai uno dei candidati al vertice del partito e ora processato per corruzione.
Il problema della corruzione – Contro la corruzione Hu Jintao ha ribadito l'estrema disciplina che devono avere i funzionari del partito coinvolgendo anche le famiglie e ha invitato tutti a rafforzare i controlli sui patrimoni dei familiari e dei collaboratori. Su una cosa in particolare tutti sembrano d'accordo nel Pcc, in Cina "non ci sarà mai un sistema politico occidentale" fatto di elezioni e diversi partiti, ma come ha esortato Hu Jintao "si continuerà a lavorare per migliorare il sistema politico ed estendere la democrazia popolare in conformità con la legge". Avanti celermente invece nello sviluppo economico con nuovi modelli di crescita che puntino su "qualità e prestazioni migliorate" così come negli investimenti per trasformare la Cina in potenza marittima in modo da "difendere con risolutezza i suoi diritti e i suoi interessi".