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In Cina i giovani abbandonano ruoli da manager per lavori manuali: “Più tempo libero, siamo felici”

In Cina sono sempre di più i giovani “colletti bianchi” che lasciano ruoli da manager per lavori manuali. Una scelta, spiegano online, all’insegna della salute fisica e mentale. “Dal superlavoro non otteniamo nulla”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono sempre di più i giovani che stanno abbandonando lavori di prestigio in aziende importanti per dedicarsi a "lavori manuali". A raccontare quanto sta accadendo in Cina è il New York Times, che ha intervistato una giovane laureata che nel 2022 ha lasciato il suo ruolo da manager per fare la toelettatrice in una catena di negozi di animali. Loretta Liu ha raccontato di essersi laureata nel 2018 presso una delle migliori università cinesi e di essersi poi trasferita a Shenzen per lavorare come visual designer in una delle aziende più importanti del Paese.

L'anno scorso, poi, la scelta di lasciare tutto e di diventare toelettatrice in una catena di negozi di animali. "Guadagno un quinto dello stipendio che avevo come visual designer – spiega – ma sono felice. Ero stanca di vivere per il lavoro e non stavo ottenendo nulla da quei sacrifici". Dopo anni passati a fare straordinari e a mettere a repentaglio la propria salute mentale e fisica, Liu ha deciso di cambiare vita per avere maggior tempo libero da dedicare alle sue passioni e agli affetti.

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Il fenomeno si sta allargando a macchia d'olio in Cina e riguarda principalmente i giovani "colletti bianchi" che lasciano ruoli prestigiosi per impieghi manuali. Troppa pressione, racconta il New York Times, e la volontà di vivere finalmente anche fuori dal luogo di lavoro.  Il tutto è ampiamente documentato anche su Xiaohongshu, app cinese simile ad Instagram: sul social network, i post con i tag relativi al lavoro manuale hanno più di 28 milioni di visualizzazioni.

Chi lascia ruoli manageriali per lavori manuali, racconta con entusiasmo gli orari prestabiliti e l'atmosfera più rilassata. Il cambiamento, però, richiede un altro tipo di sacrifici. Liu ha raccontato di aver messo da parte circa 15.000 dollari per poter lasciare il lavoro e di aver tagliato le spese. "Ne vale la pena se penso al prosciugamento spirituale degli impieghi precedenti" ha sottolineato.

Dopo la pandemia di Covid-19, i giovani hanno iniziato a dare nuovo valore al lavoro e al tempo libero. Lo stesso è accaduto negli Stati Uniti, con un numero crescente di dimissioni per abbandonare straordinari non pagati e manager prepotenti. Questa tendenza ha dato il via a un dibattito sull'inutilità della corsa al successo che ha investito soprattutto la Cina, dove la cultura del lavoro a tutti i costi e del sacrificio per l'azienda è particolarmente prepotente.

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