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In Austria regalano l’abbonamento annuale dei mezzi pubblici a chi si tatua la tessera

L’iniziativa del governo austriaco continua a far discutere: chi si tatua il Klimaticket non paga i mezzi pubblici per tutto l’anno, per un risparmio di oltre mille euro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Usare i mezzi pubblici conviene, per le tasche e per il clima. Tatuarsi l'abbonamento, ancora di più. Poche settimane fa, in Austria, il governo ha lanciato un'iniziativa che continua a far discutere: chi si tatua il Klimaticket riceve l'accesso gratuito annuale a tutti i mezzi di trasporto pubblico. Una tessera che, per capirci, altrimenti costerebbe 1.095 euro. L'idea è della ministra dei Trasporti e parlamentare dei Verdi, Leonore Gewessler, che ha lanciato la misura durante un festival alcune settimane fa. Da allora, a tutti i partecipanti a questi eventi è stato proposto di tatuarsi il Klimaticket, l'abbonamento con il proprio codice, o anche una serie di simboli che richiamano l'importanza della lotta al cambiamento climatico.

I primi tre che hanno accettato, hanno ricevuto immediatamente l'accesso annuale e gratuito a tutti i mezzi pubblici. Si tratta di un abbonamento che hanno già 245mila persone, regolarmente paganti, su nove milioni di cittadini. Insomma, è una delle opzioni più diffuse, soprattutto per i pendolari che si devono spostare in diverse zone dell'Austria.

Secondo quanto riportato dal governo austriaco, al momento sono nove le persone che hanno ricevuto il biglietto annuale in omaggio perché hanno scelto di tatuarsi uno dei simboli proposti. Tre ad ogni evento durante il quale è stata replicata l'iniziativa. Non è chiaro, al momento, se e quando il governo austriaco la riproporrà. Tra l'altro, nonostante non fossero arrivati tra i primi tre, ai diversi eventi alcune decine di persone hanno deciso di farsi tatuare ugualmente, in maniera totalmente gratuita.

Nel frattempo non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte dei parlamentari d'opposizione, che hanno criticato duramente la scelta del governo, accusando la ministra di farsi pubblicità sfruttando la pelle delle persone.

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