In Africa mancano anche le siringhe per fare i vaccini (oltre ai vaccini)
Meno del 10% dei paesi africani, cioè 5 sole nazioni, raggiungeranno l'obiettivo chiave di avere il 40% della popolazione completamente vaccinata contro il Covid entro la fine dell'anno, se gli sforzi per accelerare il ritmo attuale di immunizzazione non aumenteranno. L'avvertimento arriva dall'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Africa, che ancora una volta ha lanciato l'allarme sulla disponibilità dei vaccini nel continente. Secondo i dati ufficiali in Africa solo il 5,7% della popolazione ha completato il ciclo di vaccinazione, ma ci sono paesi in cui questa percentuale è sensibilmente inferiore: in Tanzania, ad esempio, solo un cittadino su 100 è vaccinato, mentre in Nigeria e Uganda il tasso d'immunizzazione è di appena il 2,7 e 2,8%.
Come se non bastassero le evidenti difficoltà nella campagna di vaccinazione l'Africa rischia però di soffrire anche di una carenza di siringhe. L'Unicef stima che nel 2022 potrebbero mancare fino a 2,2 miliardi di siringhe autodisabilitanti. Tra queste apparecchiature si annoverano in particolare le siringhe da 0,3 ml utilizzate per la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech, per il quale il mercato è serrato e molto competitivo. Secondo Matshidiso Moeti, direttore dell'OMS per il continente, "la minaccia di una crisi delle forniture di vaccini incombe. All'inizio del prossimo anno, i vaccini contro il Covid-19 affluiranno in Africa, ma la mancanza di siringhe potrebbe paralizzare l'andamento" delle campagne di immunizzazione, ha aggiunto, chiedendo un rapido aumento della loro produzione. Attualmente, a meno di un'accelerazione significativa, solo cinque Paesi africani raggiungeranno l'obiettivo globale del 40% delle popolazioni vaccinate entro la fine dell'anno. Si tratta di Seychelles, Mauritius e Marocco, che hanno già raggiunto questo traguardo, oltre a Tunisia e Capo Verde.