In Afghanistan i talebani vietano la vendita di contraccettivi: “È cospirazione dell’Occidente”
Niente più contraccettivi. È questo il nuovo divieto imposto dai talebani in Afghanistan, così come riportato dal Guardian secondo cui in due delle principali città del paese, Kabul e Mazar-i-Sharif, il governo dello Stato Islamico avrebbe iniziato a proibire la vendita e la prescrizione di contraccettivi. La loro distribuzione viene considerata, hanno spiegato fonti del movimento fondamentalista, come una "cospirazione dell'Occidente per controllare la popolazione musulmana".
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, emissari del governo, armi alla mano, sono impegnati in una vera e propria campagna porta a porta, con tanto di minacce. In particolare alle ostetriche e alle farmacie delle due città è stato chiesto di sbarazzarsi delle loro scorte di contraccettivi. “Sono arrivati due volte con i fucili spianati e mi hanno imposto di non vendere più pillole contraccettive”, racconta un'ostetrica.
La donna, che lavora da anni, ha raccontato che un comandante talebano le ha detto che "non era autorizzata a pubblicizzare l'uso di strumenti per il controllo delle nascite". A tutte le ostetrice è stato vietato di promuovere la contraccezione e di somministrare i contraccettivi iniettabili. “Controllano regolarmente ogni farmacia di Kabul. Così abbiamo smesso di vendere questi prodotti”, ha testimoniato la proprietaria di una farmacia della capitale.
Secondo i dati emersi dal rapporto Unfpa – Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione del 2022, la mortalità materna è quasi raddoppiata in un anno in Afghanistan. Da quando i talebani hanno preso il potere, il numero delle donne che muoiono di parto è salito a 638 su 100.000, contro le 394 del precedente regime. Numeri che hanno trasformato l'Afghanistan in uno dei Paesi più pericolosi al mondo per partorire.