In Afghanistan i talebani hanno vietato il suono della voce delle donne in pubblico
In Afghanistan il regime talebano ha vietato la voce e il volto scoperto delle donne in pubblico. La sconvolgente disposizione vieta alle donne afghane di parlare nei luoghi pubblici o di scoprire il volto e fa parte di una serie di nuove leggi approvate dalla Guida Suprema per "combattere il vizio e promuovere la virtù".
Le leggi, contenute in un documento di 114 nelle mani di Associated Press, riguardano gli aspetti della vita quotidiana più disparati: tra questi figurano i trasporti pubblici, preclusi alle ragazze, la musica e le celebrazioni. L'articolo 13 in particolare riguarda le donne ed è uno dei più lunghi e corposi del documento. Stabilisce che è obbligatorio per le cittadine afghane coprire il loro corpo in ogni occasione pubblica e che "la copertura del viso è essenziale per evitare tentazioni" per gli uomini.
I vestiti non devono essere sottili, stretti o corti e le donne devono evitare di scoprirsi davanti a persone che non sono di fede musulmana per "non essere corrotte". Anche la voce delle ragazze sarà oggetto di strette da parte del regime: considerata "intima e melliflua", non deve essere udibile in luoghi pubblici. Alle ragazze è quindi vietato cantare, recitare, o leggere ad alta voce in pubblico.
Vietato alle donne guardare gli uomini ai quali non sono legate da vincoli di sangue o di matrimonio. Regolamentati anche alcuni aspetti dell'abbigliamento maschile. Gli uomini infatti non potranno indossare pantaloni sopra al ginocchio e devono sempre curare la propria barba. Vietata la musica, l'adulterio, le scommesse e l'omosessualità.
Le punizioni previste per i trasgressori vanno dalle multe fino agli arresti. Violazioni ripetute, inoltre, vengono giudicate in tribunale. Mercoledì un portavoce del ministero per la Prevenzione dei vizi e la Promozione delle virtù ha fatto sapere che nell'ultimo anno "più di 13mila persone sono state arrestate per atti immorali".