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In 52 Paesi del mondo la popolazione soffre la fame: in Asia e Africa situazione allarmante

Fame e insicurezza alimentare colpiscono 52 Paesi del mondo. Questo emerge dall’indice globale della fame 2017, presentato da Cesvi. A soffrire la denutrizione sono in particolare le popolazioni dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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immagine di archivio
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Fame e insicurezza alimentare sono piaghe che affliggono ben 52 Paesi del mondo. A soffrire la denutrizione sono soprattutto le popolazioni dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana. Questi alcuni dei dati emersi dall’indice globale della fame 2017 presentato dall'organizzazione umanitaria Cesvi.

Il livello della fame, misurato in 119 Paesi, è del 27% più basso rispetto a quello del 2000. Un indicatore che però resta ancora alto e che, con un livello medio di 21.8, nella scala  da 0  a 100, viene definito come grave. A emergere dal rapporto anche le molte differenze alimentari tra le nazioni e persino entro gli stessi Stati; proprio queste disuguaglianze rappresenterebbero un ostacolo nella lotta alla fame e alla denutrizione nel mondo. L’emergenza si concentra nelle aree dove la popolazione è già “colpita” da povertà, conflitti e guerre, carestie e catastrofi naturali.

La situazione più allarmante è nei Paesi dell’Eritrea, Timor Est e Burundi dove l’indicatore supera il 50%. Nello Sri Lanka, Gibuti e Sud Sudan il deperimento colpisce tra il 21,4% e il 27,3% dei bambini al di sotto dei cinque anni. In Asia meridionale e Africa subsahariana i punteggi sono rispettivamente di 30,9% e 29,4% e entrambi rientrano nella categoria grave. La Repubblica Centrafricana è invece l’unico Paese con un livello di fame (50,9%) classificato come estremamente allarmante e dove fino a ora non c'è stato alcun progresso.

Dal rapporto sono stati esclusi i dati di 13 Paesi non classificabili a causa delle gravi condizioni politiche e sociali che li caratterizzano. Tra gli esclusi la Libia dove i conflitti armati e l’instabilità politica pregiudicano la sicurezza alimentare di circa 250.000 sfollati interni. Anche la Siria è stata esclusa a causa della guerra civile e dei suoi effetti sull'alimentazione per oltre la metà della popolazione. Fuori l’elenco anche il Sud Sudan e la Somalia che conta ben 3 milioni di persone, su 11 milioni in totale, in situazione di crisi o di insicurezza alimentare.

Il Ministro Martina: "Bisogna promuovere un'agricoltura sostenibile che valorizzi i piccoli produttori"

Il rapporto 2017 è stato presentato al Teatro Donizetti di Bergamo dall’Ong Cesvi, curatrice dal 2008 dell’edizione italiana dell’Indice Globale della Fame. A intervenire anche il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che in merito al focus ha sottolineato: “Abbiamo tutti la responsabilità di trovare soluzioni per raggiungere l'obiettivo di portare a ‘zero’, entro il 2030, il numero delle persone che non hanno accesso al cibo. Per affrontare questa sfida c'è bisogno del contributo di ognuno, dalle istituzioni alle imprese alla società civile. Con Expo Milano 2015 e la Carta di Milano sua eredità, abbiamo intrapreso un percorso intenso di ascolto e definizione di politiche concrete per la lotta contro lo spreco alimentare. Una parte fondamentale di questo percorso è la promozione di un'agricoltura sostenibile, anche dal punto di vista sociale, che valorizzi i piccoli produttori. L'Indice Globale della Fame, in questo contesto è uno strumento importante per approfondire ed affrontare il tema della sicurezza alimentare e soprattutto per mettere in campo scelte politiche internazionali urgenti”.

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