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Imu alla Chiesa: più no, che sì da parte del Consiglio di Stato sul regolamento

“Parere favorevole ma con osservazioni”. Così i giudici amministrativi si sono espressi sull’applicazione della tassa per gli immobili ad uso misto (commerciale e non commerciale) degli enti no profit , compresi quelli della Chiesa cattolica.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Consiglio di Stato è tornato ad esprimersi sullo schema di decreto del Ministero dell’Economia che regola le esenzioni dal pagamento dell'Imu per gli immobili degli enti no profit, in particolare quelli della Chiesa. Il parere è «favorevole con osservazioni» rende noto un comunicato del Consiglio di Stato. E questo è già un passo avanti rispetto alla bocciatura dello scorso 4 ottobre. Tuttavia sono proprio quelle «osservazioni» ad alimentare i dubbi sull'efficacia del regolamento. I giudici amministrativi fanno presente che «mentre i requisiti generali, contenuti nell'art. 3, sono conformi ai principi nazionali e comunitari in tema di attività commerciali, gli ulteriori requisiti, richiesti per i singoli settori dall'art. 4, presentano profili di criticità soprattutto con riferimento ai principi comunitari». In particolare, le osservazioni riguardano il criterio di "retta simbolica" previsto in vari passaggi del regolamento sull'Imu agli enti non lucrativi.

Le richieste di chiarimento del Consiglio di Stato – In sostanza, si osserva che «anche gli enti non commerciali possono svolgere attività commerciali, che sono necessariamente di natura economica ai sensi del diritto dell'Unione europea e gli immobili destinati a tali attività sono soggetti al pagamento dell'Imu, e non possono beneficare dell'esenzione (ciò pro quota, in ipotesi di utilizzazione mista)». Per questo motivo il Consiglio di Stato ritiene che «alcune limitate parti dello schema di regolamento debbano essere ricondotte a coerenza con i menzioni principi comunitari, anche allo scopo di evitare il rischio di una procedura di infrazione avente ad oggetto il nuovo atto normativo».In altre parole, il governo dovrà «inserire e valorizzare nel testo del regolamento il concetto di attività economica, inteso in senso comunitario». Più precisamente, all'art. 1, comma 1, lett. p), contenente la definizione di attività non commerciale, «occorre, quindi, inserire dopo "modalità di svolgimento delle attività istituzionali prive di scopo di lucro" le parole "e del carattere di attività economica", come definito dal diritto dell'Unione europea». L'Imu sugli immobili ad uso misto (commerciale e non commerciale) degli enti no profit – Chiesa inclusa – scatterà dal 1° gennaio.

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