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“Imu alla Chiesa? Anche Gesù Cristo pagava le tasse”

A dirlo è il Cardinal Ravasi dal Workshop Ambrosetti di Cernobbio; «Con la citazione evangelica “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”, Cristo dimostra di pagare le tasse che è un problema che tocca tutti». Ma il decreto attuativo che impone il pagamento anche alla Chiesa ancora non arriva.
A cura di Biagio Chiariello
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La chiesa è finita di nuovo nella bufera dopo che è circolata la notizia che il decreto attuativo con cui il Governo si impegna a far pagare l'Imu anche agli immobili del Clero non destinati ad attività religiose è ancora in alto mare. Ad ogni modo, negli ambienti ecclesiastici c'è chi non ha dubbi sul fatto che la tassa più odiata dell'esecutivo tecnico di Mario Monti tocchi anche alla Chiesa. Lo ha detto, indirettamente, il cardinale Gianfranco Ravasi, di fronte ai cronisti giunti a Cernobbio per la tre giorni del Forum Ambrosetti. «Con la citazione evangelica "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", Cristo dimostra di pagare le tasse che è un problema che tocca tutti dal punto di vista etico». Per corroborare il suo pensiero, il cardinale ha citato anche San Paolo, che nella lettera ai Romani, esattamente nel capitolo tredicesimo, «'invita chiaramente a pagare le tasse tutti i romani, e allora l'imperatore era Nerone». Poi una precisazione sul tanto discusso balzello alla Chiesa che andrebbe a rimpinguare le casse dello Stato per 600 milioni di euro: quello di un presunto privilegio della Chiesa è «una mitologia» che, secondo Ravasi, «bisogna sfatare», dal momento che, proprio grazie all'esenzione dal pagamento dell'Imu, la Chiesa ha potuto garantire attività e servizi per i bisognosi altrimenti non sostenibili e che comunque sarebbero stati «trascurati dallo Stato».

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