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Immigrati, il premier di Tripoli: “Fermeremo con forza ogni intervento Ue in Libia”

Il governo non riconosciuto dalla comunità internazionale: “Mentalità colonialista dell’Italia nello scorso secolo”
A cura di Antonio Palma
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Dopo l'annuncio del piano immigrazione dell'Unione Europea e la volontà di intervenire per distruggere i barconi che partono dalle coste libiche, dura risposta del governo islamista che controlla Tripoli e l'area dove partono la maggior parte dei disperati che tentano di attraversare il Mediterraneo. Il governo guidato da Khalifa al-Ghweil, tra l'altro non riconosciuto dalla comunità internazionale a differenza di quello insediatosi a Tobruk, infatti ha avvertito che non intende in alcun modo e sotto qualsiasi forma accettare un eventuale intervento militare sul proprio territorio da parte dell'Ue o di qualsiasi altro Paese per bloccare le partenze dei migranti. In un'intervista al quotidiano britannico The Independent, il Premier libico ha definito l'approccio dell'Unione europea "completamente inaccettabile nel mondo moderno" perché simile "alla mentalità colonialista dell'Italia nello scorso secolo".

"Non possono venire a controllarci, non possiamo tornare al 1911 in cui erano gli stranieri a decidere cosa fare" ha sottolineato Ghweil con un riferimento esplicito all'inizio dell'occupazione italiana in Libia, aggiungendo: "Abbiamo le capacità di difendere le nostre acque e la nostra terra come abbiamo dimostrato nella nostra storia ed anche durante la rivoluzione" che abbatté Muammar Gheddafi. "L'Europa ritiene che bombardando le barche riuscirà a fermare il traffico di esseri umani. Ciò non avverrà e se l'Europa verrà senza permesso nelle nostre acque e nelle nostre terra noi ci difenderemo" ha minacciato il Premier di Tripoli. Ghweil lamenta che il suo governo non è stato neanche consultato dall'Ue e chiede di essere coinvolto dall'Occidente nella gestione del problema immigrati. "Ciò che serve all'Europa è aiutare questi profughi nei loro stessi Paesi con aiuti. Noi in Libia abbiamo bisogno di sostegno per far fronte a queste persone ma se ciò avverrà in maniera sbagliata la situazione potrà solo diventare peggiore per l'Europa" ha concluso Ghweil.

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