video suggerito
video suggerito

Il video che inchioda Bolsonaro nelle indagini sull’assalto al Parlamento in Brasile

Bolsonaro sarà indagato in relazione all’assalto dell’8 gennaio, quando migliaia di suoi sostenitori hanno fatto irruzione nelle sedi di diverse istituzioni brasiliane. Un video circolato sui social poco prima dell’evento – e poi rimosso – mostra l’ex presidente che definisce l’elezione di Lula “un complotto”.
A cura di Luca Pons
212 CONDIVISIONI
Immagine

L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro sarà indagato, per chiarire il suo ruolo nell'assalto al Parlamento e ad altri edifici istituzionali brasiliani dell'8 gennaio. Ieri sera, la Corte suprema brasiliana ha autorizzato l'indagine. Le migliaia di persone che hanno partecipato all'assalto erano sostenitori di Bolsonaro, ma finora non è chiaro quale parte abbia avuto l'ex presidente nella vicenda.

Nel giorno dell'irruzione, Bolsonaro si trovava a Orlando, in Florida, dove è tuttora. Era lì dal 30 dicembre, poco prima dell'insediamento di Luiz Inàcio Lula da Silva come nuovo presidente. Secondo fonti di stampa, Bolsonaro sarebbe andato negli Stati Uniti per essere ricoverato all'Advent Health Celebration, un ospedale di Ordlando, in seguito a forti dolori addominali, ma la sua situazione non sarebbe grave.

L'autorizzazione a iniziare le indagini arriva pochi giorni dopo che, secondo quanto riportato da CNN Brasil, il Pubblico ministero della Corte federale dei conti brasiliana ha chiesto il blocco dei beni dell'ex presidente. La richiesta sarebbe stata giustificata dall'accusa di sostegno ad atti criminali. Ora, l'indagine autorizzata dalla Corte suprema è per aver "istigato" l'assalto ed esserne stato "l'autore intellettuale".

La protesta dell'8 gennaio, infatti, aveva lo scopo di contestare l'elezione di Lula come nuovo presidente e spingere a un colpo di stato. Bolsonaro ha detto di non avere nulla a che fare con l'evento. In un comunicato del suo avvocato, ha dichiarato di aver "sempre ripudiato ogni tipo di atto illegale e criminale" e di essere sempre stato un "difensore della democrazia". Tuttavia, un video di Bolsonaro portato all'attenzione della Corte dall'accusa potrebbe smentirlo definitivamente.

Il video che inchioda Bolsonaro: "La vittoria di Lula è un complotto"

Si tratta di un video diffuso sui social network dall'ex presidente poco prima dell'assalto al Parlamento, e cancellato poche ore dopo. Parlando ai suoi sostenitori, nel video Bolsonaro sosteneva che la vittoria elettorale di Lula fosse una farsa, un complotto contro di lui che sarebbe stato messo in piedi da diverse autorità del Paese, tra cui la stessa Corte suprema.

Secondo la Corte, che ha autorizzato le indagini, il video è "l'ennesima occasione in cui l'ex presidente ha agito in maniera offensiva e criminosa contro le istituzioni, in particolare la Corte suprema". Infatti, non sarebbe la prima volta che Bolsonaro parla di un complotto per farlo perdere: più volte ha messo in dubbio la legittimità delle elezioni in Brasile, contestando ad esempio il metodo di votazione elettronica, nonostante sia lo stesso con cui lui è stato eletto nel 2018.

Il video non basta come prova che Bolsonaro sia stato in qualche modo coinvolto direttamente nell'assalto al Parlamento dell'8 gennaio, ma certamente contribuisce a smentire l'idea che l'ex presidente sia sempre stato un "difensore della democrazia", come si è autodefinito. Pochi giorni fa, poi, la Corte suprema ha ordinato l'arresto del ministro della Giustizia nel governo di Bolsonaro, Anderson Torres. Nell'abitazione di Torres è stato trovato un decreto, mai messo in atto, con cui il governo avrebbe "messo sotto tutela" le autorità del Paese per sovvertire il risultato delle elezioni. Tuttavia anche Torres, al momento, si trova in Florida.

212 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views