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Il viaggio di Nujenn, via dalla Siria in sedia a rotelle per scappare dalla guerra

Nujeen Mustafa, 17 anni, nel 2015 ha lasciato la Siria ed è arrivata in Germania sulla sua sedia a rotelle. È disabile a causa di una paralisi cerebrale infantile. Ora ha scritto un libro nel quale racconta la sua storia.
A cura di Susanna Picone
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Lei si chiama Nujeen Mustafa ed è una giovane siriana che, come tanti altri, lo scorso anno è scappata dal suo Paese per salvarsi dalla guerra e sperare di raggiungere la Germania, dove avrebbe voluto ricominciare a vivere. Ma a differenza di tante altre centinaia di migliaia di rifugiati siriani lei, che ha solo 17 anni, è arrivata nel Paese di Angela Merkel dopo un lungo e difficile viaggio su una sedia a rotelle. La ragazza, costretta a muoversi su una carrozzina a causa di una paralisi cerebrale infantile, ha infatti dovuto lottare più di tanti altri per arrivare in Germania, dove adesso vive da circa un anno insieme ai fratelli. Lei stessa ha descritto la sua storia di coraggio in un libro che porta il suo nome, Nujeen, e che è stato presentato alla fiera di Francoforte. Il libro racconta appunto l’incredibile viaggio della giovane rifugiata, capace di raggiungere Colonia nonostante la sua disabilità.

In un libro la storia di Nujeen – La ragazza ha raccontato di aver lasciato Aleppo colpita dai bombardamenti insieme ai genitori, che però poi si sono fermati in Turchia affidando lei e la sorella agli zii. Nujeen è arrivata in Europa su una barca, con la paura di esser buttata in mare a causa della sua disabilità, ed si è fermata in sovraffollati campi di migranti. Ma alla fine, anche grazie a numerose persone che l’hanno aiutata, ce l’ha fatta. L’adolescente siriana ha raccontato come nel suo primo anno in Germania la sua vita sia nettamente migliorata. Ha imparato l’inglese grazie alle serie tv e ora va a scuola, gioca a basket nella squadra dei disabili del suo istituto e ha tanti amici. “Posso capire che alcuni siano impauriti da noi rifugiati anche se mi fa male, ma dobbiamo rispettare la cultura tedesca. Siamo ospiti e dobbiamo dare una buona impressione”, ha ammesso la ragazza elogiata, per il suo coraggio, anche dalla giovane pakistana premio Nobel Malala Yousafzai.

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