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Il Vaticano: “No all’intervento in Siria, c’è il rischio di guerra mondiale”

Dopo le parole del Papa, un ‘no’ deciso all’attacco arriva dal Vaticano che teme l’estensione della guerra ad altri Paesi: “L’intervento militare non è la soluzione La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi” dice monsignor Mario Toso.
A cura di Biagio Chiariello
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"La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l’intervento armato. La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali". È chiara e netta la posizione del Vaticano, espressa da monsignor Mario Toso, del dicastero vaticano Giustizia e Pace. Ieri era stato Papa Francesco a fare appello affinché "tutti depongano le armi" in ottica di un eventuale conflitto, peraltro ventilato anche dal Presidente degli USA, Barack Obama.

"Le società civili e le loro organizzazioni sollecitano i loro rappresentanti per un verso a lasciare definitivamente da parte il conflitto armato e per un altro verso a lavorare, con convinzione ed intensamente, per la pace", dice oggi Toso alla Radio Vaticana. E se anche la Russia oggi si è detta titubante delle prove presentate dagli Stati Uniti e da suoi alleati sul presunto attacco chimico alle porte di Damasco, che l’Occidente sostiene sia stato perpetrato dal regime di Bashar al Assad, il monsignor spiega:"Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. La guerra chiama guerra anche perché intrappola i popoli in una spirale mortale: porta in sé una visione distorta del potere inteso come sopraffazione e dominio e, inoltre, accentua il pregiudizio che tutti cercano di distruggere gli altri".

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