Il vaccino Covid russo Sputnik V potrebbe presto arrivare in Italia: al via la valutazione dell’Ema
L'Ema, l'ente regolatore dell'Unione europea, ha comunicato che ha avviato la valutazione, il cosiddetto rolling review, del vaccino russo Sputnik V. Lo ha comunicato con una nota la stessa agenzia comunitaria in cui precisa che la richiesta di revisione per l'Ue è stata presentata dalla filiale tedesca del gruppo farmaceutico russo R-Pharm. Se tutto dovesse andare come previsto, Mosca sarebbe pronta a fornire vaccini per 50 milioni di europei, italiani inclusi, già a partire da giugno 2021, come ha dichiarato il capo del Fondo Russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, in una nota dell'ente ripresa dall'agenzia Interfax.
Si tratta di una buona notizia, che potrebbe accelerare le campagne di vaccinazioni nei 27 stati membri. L'Ema ha spiegato che la decisione di avviare la revisione in tempo reale si basa sui risultati di studi di laboratorio e studi clinici sugli adulti. In particolare, queste analisi indicano che il vaccino Sputnik V sembra innescare la produzione di anticorpi e cellule immunitarie "che prendono di mira il coronavirus Sars-CoV-2 e possono aiutare a proteggere contro il Covid-19". L'obiettivo è valutare la conformità "del vaccino russo ai consueti standard dell'Ue in materia di efficacia, sicurezza e qualità. La revisione continua proseguirà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per la domanda formale di autorizzazione all'immissione in commercio".
Come funziona il vaccino russo Sputnik
Il vaccino russo Sputnik V, realizzato da Gamaleya, il Centro nazionale russo per l'epidemiologia e la microbiologia, potrebbe dunque presto arrivare anche in Europa. Al momento è in fase di distribuzione in 38 paesi in tutto il mondo. Questo siero, che viene distribuito sempre in due dosi, è costituito da due diversi virus appartenenti alla famiglia degli adenovirus, Ad26 e Ad5, modificati per contenere il gene per la produzione della proteina spike Sars-CoV-2, che il coronavirus utilizza per entrare nelle cellule del corpo umano. Dunque, utilizza la tecnica del vettore virale al pari di AstraZeneca e Johnson & Johnson. I due adenovirus, però, vengono somministrati separatamente: il virus Ad26 viene utilizzato per la prima dose e Ad25 per la seconda, iniettate a distanza di 21 giorni l'una dall'altra, stimolando così la risposta immunitaria. Lo Sputnik, secondo i dati che sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet, ha un'efficacia del 91%.
Le reazioni di esperti e politici
Da giorni numerosi politici spingevano per un'approvazione il prima possibile il vaccino russo Sputnik V, tra cui Matteo Salvini della Lega e Antonio Tajani di Forza Italia. Ma la notizia dell'avvio della valutazione di Ema è stata accolta con favore anche dagli esperti. "Ema comincia oggi la procedura di valutazione del vaccino russo che ha dimostrato nelle valutazioni di fase 3 ottima efficacia. Speriamo di avere presto buone notizie", ha scritto su Twitter Roberto Burioni dell'ospedale San Raffaele di Milano, ma qualche settimana fa anche Massimo Galli dell'ospedale Sacco aveva parlato positivamente del vaccino di Mosca: "Sono rimasto colpito dal risultato. Un risultato anche più pulito degli altri, perché è stato escluso dalle sperimentazioni chi aveva già avuto la malattia", aveva affermato, aggiungendo che "la sicurezza e l'elevata efficacia del vaccino russo sono dimostrate dai dati scientifici presentati. Sono già stati creati diversi vaccini basati su adenovirus umani e questo strumento è uno dei più promettenti per lo sviluppo di nuovi vaccini in futuro".