Il terremoto di magnitudo 7.3 in Giappone ha causato solo un centinaio di feriti
Centoventi feriti: è questo il bilancio, tutto sommato positivo, della scossa di terremoto che ieri ha sconvolto il Giappone nordorientale. La magnitudo, in un primo momento stimata a 7.1, è stata successivamente corretta al rialzo facendo temere i più per conseguenze catastrofiche visto che il sisma si è verificato al largo della costa di Fukushima, la stessa area geografica in cui nel 2011 si verificarono un sisma, uno tsunami e un disastro nucleare. In questo caso tuttavia non sono state segnalate anomalie alle centrali e subito dopo il terremoto non è scattato un allarme tsunami. La Japan meteorological agency (Jma), ha spiegato che è possibile che la scossa sia parte di un processo di assestamento delle placche tettoniche ancora in corso dopo dieci anni. Intanto i problemi di approvvigionamento della corrente elettrica che hanno interessato quasi un milione di case durante la notte, sono stati in gran parte risolti questa mattina.
In seguito alla violentissima scossa le autorità della prefettura di Fukushima hanno allestito 64 centri di evacuazione, dove hanno trovato riparo circa 200 persone sfollate. I servizi dei treni superveloci Shinkansen sono stati sospesi tra le città di Nasushiobara, nella prefettura di Tochigi, e la stazione di Morioka, a Iwate, così come diverse tratte ferroviarie nella prefettura più a nord di Akita. I tecnici dovranno svolgere controlli approfonditi affinché non vi siano stati danni alle reti ferroviarie. Secondo la Japan meteorological agency si è trattato del più importante evento sismico in Giappone dal 7 aprile 2011, un mese dopo la catastrofe di Fukushima, innescata dal sisma di magnitudo 9, seguito dallo tsunami e l'incidente nucleare.