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Guerra in Ucraina

Il soldato ucraino Oleksandr, colpito da un missile russo nel Donbass, è ancora vivo

Lo scorso 6 marzo Oleksandr è stato colpito da un missile russo, ma è miracolosamente ancora vivo: se l’è cavata con schegge e pietre in corpo e un mese di prognosi.
A cura di Giacomo Andreoli
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Oleksandr è ancora vivo. Il soldato ucraino, colpito la scorsa domenica nel Donbass da un missile russo, è miracolosamente sopravvissuto. A mostrare l'esplosione e poi l'uomo in buone condizioni è un video del canale d'informazione indipendente Donbas frontliner, su Instagram.

Il soldato si trovava in strada quando è stato travolto dall'esplosione. Nessun danno permanente, però, se l'è cavata con schegge nella gamba e pietre nella schiena. Per questo ora porta un gesso e cammina con difficoltà, ma i dottori dicono che entro un mese si riprenderà del tutto. Alla fine del video Oleksandr abbraccia una donna, probabilmente la moglie e fa il gesto delle tre dita alzate, sorridendo di fronte alla telecamera. Quel simbolo deriva dal romanzo Hunger Games di Suzanne Collins ed è diventato famoso grazie al film, dove è sfoggiato da Katniss Everdeen (alias Jennifer Lawrence), come segno di resistenza contro l'oppressione della dittatura.

La storia di Oleksandr è solo una delle tante dall'Ucraina che affollano i media internazionali negli ultimi giorni, ma a differenza di molte altre è a lieto fine. Difficile dire quanti soldati siano morti tra i due fronti in due settimane di guerra. Secondo il Pentagono i decessi tra i militari di Mosca oscillano fra 2mila e 4mila unità, mentre per il governo di Kiev sono addirittura 12mila. Non esistono stime ufficiali sui morti tra i soldati ucraini. Quanto ai civili, infine, un rapporto dell'Onu parla di 500 vittime, ma potrebbe essere un numero sottostimato.

Nel frattempo non si vedono importanti segni di de-escalation: nella notte c'è stato un raid russo su Sumy e diverse bombe hanno colpito vicino Kharkiv, uccidendo anche dei minori. Ora le speranze di mediazione tra Russia e Ucraina sono riposte nel negoziato tra il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov e quello ucraino Dmytro Kuleba, in programma oggi in Turchia.

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