“Il soffitto in sala operatoria è crollato, un massacro”: il racconto dei medici dall’ospedale di Gaza
"Stavamo lavorando nell’ospedale quando abbiamo sentito una forte esplosione e il soffitto è crollato in sala operatoria. È un massacro".
È quanto ha dichiarato il dottor Ghassan Abu Sittah, medico di Medici senza Frontiere, che questa sera si trovava a Gaza City, dove è stato colpito l'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital. Il ministero della Sanità della Striscia ha parlato di almeno 200 morti in seguito ad un raid israeliano, mentre dal canto suo Israele ha puntato il dito contro i suoi nemici: "La Jihad islamica è responsabile del lancio fallimentare del razzo che ha colpito l'ospedale".
Ma, in attesa che arrivino verifiche e conferme da fonti indipendenti, cominciano ad emergere le prime drammatiche testimonianze dalla struttura colpita, che pare ospitasse almeno un migliaio di sfollati, che proprio lì avevano trovato rifugio. Tra di loro molte famiglie e bambini.
"MSF è inorridita da questo bombardamento. Nulla giustifica un attacco su un ospedale, dove ci sono pazienti, personale medico e persone in cerca di un luogo sicuro dove rifugiarsi. Gli ospedali non sono un target. Questo spargimento di sangue deve cessare", ha aggiunto l'Organizzazione, che da giorni sta seguendo con apprensione quanto sta succedendo a Gaza dopo l'attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre.
Addirittura, Darwin Diaz, coordinatore medico di MSF a Gaza, aveva raccontato che "in questo momento le ambulanze non possono essere utilizzate perché vengono colpite dagli attacchi aerei".
"L'esercito israeliano ha interrotto le forniture di acqua ed elettricità e i bombardamenti sono intensi. Purtroppo non siamo in grado di garantire la sicurezza delle nostre strutture, cosa molto complicata in questo contesto. La scorsa notte i bombardamenti vicino alle nostre strutture hanno parzialmente distrutto la nostra clinica e la casa dei nostri colleghi internazionali", ha aggiunto Sarah Chateau, responsabile programmi di MSF.