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Guerra in Ucraina

Il sindaco di Lublino a Fanpage.it: “Accolti 600mila profughi ucraini. A loro case, cibo e lavoro”

Krzysztof Żuk, sindaco della cittadina polacca di Lublino che ha già accolto 600mila profughi ucraini, a Fanpage.it: “Non possiamo essere indifferenti a questo. Dobbiamo mostrare solidarietà ed essere uniti. I cittadini ucraini che cercano rifugio nella nostra città possono utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici e sono esenti dal pagamento per il parcheggio. Sosteniamo anche gli studenti nei dormitori scolastici rinunciando alle tasse di alloggio o vitto”.
A cura di Ida Artiaco
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Un'intera città al servizio dei profughi ucraini 24 ore su 24, senza paura e senza risparmiarsi. A Lublino, centro polacco di poco più di 300mila anime al confine con l'Ucraina, tutti la popolazione si sta dando da fare dallo scorso 24 febbraio, da quando cioè Putin ha deciso di iniziare la guerra contro Kiev, per dare un aiuto concreto alle centinaia di migliaia di sfollati che stanno scappando dai bombardamenti russi. In primis, il sindaco Krzysztof Żuk che a Fanpage.it ha raccontato quale è la situazione al momento nella sua città.

"Immediatamente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina – ha spiegato il primo cittadino -, è stato istituito il City Crisis Management Team, che lavora a stretto contatto con il Comitato civile di Lublino per l'Ucraina. Grazie a questa partnership, nessuno rimane senza aiuto. Tutte le agenzie municipali, che si tratti di sicurezza, assistenza sociale, istruzione, si impegnano 24 ore su 24. Si discutono possibili scenari, azioni necessarie e forme di assistenza per i cittadini ucraini, che hanno trovato rifugio a Lublino a causa della guerra. Oggi, la cosa più importante è fornire un alloggio e cure di base. Aiuteremo e sosterremo ogni singola persona bisognosa per tutto il tempo necessario". Żuk ha anche aggiunto che "la strategia di Lublino per gestire questa crisi è unica in tutta la Polonia. Fin dai primi giorni, il City Office lavora con le ONG, mano nella mano. Le opere di entrambi si completano molto bene".

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Non solo. Il sindaco ha spiegato a Fanpage.it che "abbiamo introdotto con urgenza un pacchetto di misure di solidarietà e assistenza per le persone che fuggono dalla guerra. I cittadini ucraini che cercano rifugio nella nostra città possono utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici e sono esenti dal pagamento per il parcheggio. Sosteniamo anche gli studenti ucraini nei dormitori scolastici rinunciando alle tasse di alloggio o vitto. Inoltre, raccogliamo offerte di lavoro che le aziende sono pronte a offrire ai cittadini ucraini nella regione di Lublino e Lubelskie". Al momento in città ci sono 7 strutture gestite dal Comune in grado di ospitare fino a 800 profughi. "Le persone che vi trovano un alloggio ricevono cibo, cure di base, supporto psicologico e linguistico – ha aggiunto il sindaco -. Tenendo conto sia delle strutture gestite dal Comune, sia di quelle appartenenti ad altri enti, abbiamo già stimato che ci sono diverse migliaia di posti disponibili nell'area di Lublino. L'alloggio in case private è assegnato dal Comitato Civile per l'Ucraina che opera presso il Centro per la Cultura. Il Comitato gestisce un database di posti disponibili offerti da individui o famiglie. Attualmente ci sono circa 1.000 appartamenti".

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Quando gli chiediamo se abbia paura o meno per questa situazione la risposta di Żuk è chiara: "La Polonia è membro della NATO e dell'Unione Europea, per cui qualsiasi ripercussione russa sulla Polonia significherebbe anche ripercussioni sull'UE e sulla NATO. Comprendiamo che le sanzioni che l'Unione Europea e altri paesi hanno imposto alla Russia sono un'arma a doppio taglio, tuttavia saranno gravemente devastanti per l'economia russa, non per la nostra".

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Per il sindaco e per tutta la città di Lublino  "la solidarietà e l'assistenza all'Ucraina e agli ucraini è una cosa naturale. Sono le persone che fuggono dalla guerra dell'aggressore russo combattuta in modo estremamente barbaro. Siamo profondamente sconvolti da questo. Le mamme con bambini e gli anziani si rivolgono a noi. I resoconti dei media mostrano che case ed edifici civili vengono bombardati. Non possiamo essere indifferenti a questo. Dobbiamo mostrare solidarietà ed essere uniti. Fu infatti la Solidarietà che portò alla caduta del comunismo. Tutto deve essere fatto per aiutare questo Paese. Ci aspettiamo anche che altri sostengano la Polonia nelle sue opere di soccorso, perché oltre 600mila rifugiati hanno già trovato rifugio nel nostro Paese e molti altri seguiranno. Infine, una cosa che deve essere fortemente sottolineata: l'UE deve parlare con una voce sola e i nostri Stati devono adottare una linea dura con la Russia, in modo che Vladimir Putin capisca una volta per tutte che non riuscirà a dividere la comunità europea delle nazioni".

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