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Il reato di nascere dalla parte sbagliata del mondo

È facile immaginare perché il Governo sia riluttante a cancellare un reato insulso com’è il “reato di immigrazione clandestina”: in un momento come questo significa prendersi la responsabilità di andare controcorrente lì dove la corrente è inumana e sbagliata. E Renzi e i suoi avrebbero la buona occasione di smettere di fare propaganda e cominciare a fare politica. Perché l’immobilismo, in questo caso, è complice.
A cura di Giulio Cavalli
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Quando un Paese tradisce la democrazia? Quando è governato da mendaci spacciatori di promesse che non vengono mantenute. E la legge Maroni sul reato di clandestinità aveva sollevato le voci accorate di tutti, da quelli di sinistra a quelli di centro fino a quelle di centrocentrocentrosinistra che oggi sono al governo. Se si ripesca nella rassegna stampa di quegli anni molti ministri e sottosegretari di questo governo non avevano usato mezze misure nel giudicare "criminale" (hanno detto proprio così) il disegno di legge che ha reso di colpo illegittimi tutti i clandestini. E le piazze, i cortei e le manifestazioni hanno visto il centrosinistra accompagnare con le proprie bandiere la rivolta di quel tempo.

Oppure basterebbe riappoggiare l'orecchio sui comizi degli ultimi anni, mentre tutti gridavano quanto fosse vergognoso considerare un reato nascere dalla parte sbagliata del mondo. Come scrive Claudia Torrisi, il reato di immigrazione clandestina è stato abolito nelle intenzioni, giusto per farne qualche tweet e un paio di conferenze stampa buone per i giornali; sarebbe stato il ritorno all'umanità, piuttosto che alla normalità, e invece è solo una promessa senza seguito, una legge senza nessuna possibilità di applicazione. Aria fritta.

E perché nessuno si prende la responsabilità di applicare una legge che è già scritta in un decreto? Non è difficile provare ad immaginarlo: eliminare l'insulso reato di clandestinità significa prendersi la responsabilità di spiegare compiutamente al paese quanto in tempi di paure sia necessario approfondire; abolire il reato di immigrazione clandestina significa fare politica uscendo dal campo della propaganda ed entrando nel campo brullo delle questioni che hanno bisogno di intelligenza, voglia e polso per decidere controcorrente se la corrente è sbagliata. Su questo punto Renzi potrebbe, in un colpo solo, smentire tutti quelli che lo giudicano poco coraggioso, innovativo solo nella comunicazione e non nei fatti e soprattutto potrebbe essere "thatcheriano" per davvero.

Qui non si tratta di gufi, minoranze e rosiconi: qui si discute di diritti, sapendo bene che i diritti da difendere sono quasi sempre nella vita i diritti degli altri. Come ha spiegato bene l'ASGI (l’associazione studi giuridici sull’immigrazione) il reato è inutile “perché ingolfa inutilmente l’amministrazione della giustizia solo nelle sedi giudiziarie di provincia, che sono più piccole, ci risultano dei casi. Ma ormai è solo un reato barzelletta in cui non crede più nessuno. Il governo entro novembre deve esercitare la delega, auspichiamo si decida a cancellare questa misura, che in realtà non avremmo dovuto mai neanche pensare”. E convivere con le leggi sbagliate, vien da sé, significa esserne complici. Renzi incluso.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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