Il re del narcotraffico leggeva Zero Zero Zero di Roberto Saviano
El Chapo Guzman, il re del narcotraffico, è stato arrestato ad inizio mese dall'esercito messicano. E se ancora non è chiaro a chi debba ascriversi il merito per l'individuazione del nascondiglio – agli investigatori o alla casualità – quello che appare certo è che El Chapo amava leggere di sé, o almeno sapere quanto la gente potesse conoscere la verità. Era da diverso tempo che i marines messicani erano sulle tracce di Guzman, ma il criminale era sempre riuscito a lasciare alle sue spalle soltanto nascondigli vuoti, con poche cose lasciate sul campo, a prova di una fuga frettolosa o della volontà di "far sapere". Durante una di queste fughe, i militari hanno trovato sul letto del Chapo una copia dell'edizione inglese di Zero Zero Zero, il romanzo-inchiesta di Roberto Saviano sul narcotraffico internazionale, che si concentra soprattutto sul ruolo giocato dai cartelli criminali messicani.
Al secondo 44 appare sul letto la copia di Zero Zero Zero del giornalista campano. La foto è inequivocabilmente quella della copertina della copia inglese, come risulta chiaro da un confronto con le immagini più nitide del libro divulgate per scopi commerciali:
Il re della droga, come è facile immaginare, è presente nel libro di Saviano. Joaquín Guzmán Loera, questo il suo nome di battesimo, è il capo del Cartello di Sinaloa, che, ingaggiando una guerra con la concorrenza, è riuscita presto a diventare una delle organizzazione criminali più potenti al mondo; al punto tale che il suo capo, Guzman, è stato inserito nel 2009 da Forbes nella lista delle persone più ricche del mondo. El Chapo diventa così il boss che trasporta la cocaina da una parte all'altra del mondo, ma anche il protagonista di fughe rocambolesche dalla prigione, di tunnel scavati nel suolo, di interviste concesse – poco prima dell'arresto più recente – a Sean Penn. La sua figura diventa così importante da diventare uno degli argomenti di dibattito politico negli Stati Uniti, con El Chapo che via Twitter definisce le dichiarazioni di Donald Trump "puttanate da sporco razzista". Coca e identità, dollaro e politica, così El Chapo ha ucciso e creato allo stesso tempo un'ampia zona di consenso intorno a sé. Tanto da diventare per molti messicani un eroe nazional-popolare.