Il primo mese di Trump alla Casa Bianca, Arianna Farinelli: “Un’amica trans ora ha paura di uscire da casa”
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"Gli Stati Uniti si stanno progressivamente allontanando dalla democrazia e stanno scivolando, un ordine esecutivo alla volta, una violazione dello stato di diritto alla volta, verso l'autoritarismo. La vita quotidiana dei cittadini americani è profondamente cambiata e vi spiego perché. Ho colleghi all’università che hanno perso i finanziamenti dal governo federale (vinti tramite concorso) e che ora sono costretti a chiudere i laboratori di ricerca e a licenziare personale scientifico".
Così Arianna Farinelli, scrittrice e politologa, autrice – tra gli altri – di "Storia di una brava ragazza", edito da Einaudi e uscio lo scorso gennaio, ha commentato a Fanpage.it i primi 30 giorni di Donald Trump alla Casa Bianca dopo la vittoria alle elezioni di novembre scorso contro la candidata democratica, Kamala Harris.
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Come definisce questo primo mese di amministrazione Trump- bis?
"Gli Stati Uniti si stanno progressivamente allontanando dalla democrazia e stanno scivolando, un ordine esecutivo alla volta, una violazione dello stato di diritto alla volta, verso l'autoritarismo. Da studiosa e da cittadina americana non dico queste cose a cuor leggero, ma è nei fatti".
Come e se è cambiata la vita quotidiana negli States nell’ultimo mese?
"La vita quotidiana dei cittadini americani è profondamente cambiata. Ho colleghi all’università che hanno perso i finanziamenti dal governo federale (vinti tramite concorso) e che ora sono costretti a chiudere i laboratori di ricerca e a licenziare personale scientifico. C’è molta paura nel mondo accademico, anche solo a parlare contro l’amministrazione Trump, perché si temono conseguenze a livello personale e professionale. Ho amici nella pubblica amministrazione federale, penso al Ministero dell’Energia, che sono stati licenziati in tronco. Trump e Musk prevedono di licenziare fino a tre milioni di dipendenti pubblici. Penso poi al centro per l’accoglienza dei rifugiati, dove facevo volontariato, che ha chiuso dopo la minaccia di schedare tutti coloro che hanno lavorato come volontari. E agli ostelli per migranti che stanno chiudendo a New York perché il sindaco Adams ha barattato il decadimento delle accuse di corruzione contro di lui con la possibilità per Trump di deportare a piacimento. New York è sempre stata una “città santuario,” dove la polizia locale non ha mai consegnato migranti illegali agli agenti dell’immigrazione. Tutto questo è finito con l’inizio del nuovo mandato Trump".
Abbiamo visto gli ordini firmati dal presidente subito dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, da quello sull’immigrazione all’eliminazione dei gender. Cosa l’ha colpita di più?
"Una delle mie migliori amiche è una donna transgender. Ci conosciamo da 25 anni. Le voglio bene come fosse mia sorella. Oggi ha paura ad uscire di casa. L’amministrazione Trump non rilascia più passaporti con il genere acquisito con la transizione, ma solo con quello assegnato alla nascita. Le persone transgender sono l’1 percento della popolazione americana e Trump li ha dichiarati fuorilegge firmando un ordine esecutivo in cui stabilisce che esistono solo due generi, maschile e femminile, e che il cambiamento di sesso non è contemplato".
Durante la campagna elettorale, Kamala Harris ha insistito molto sul tema dei diritti delle donne e dell’aborto, in contrasto proprio a Trump. Cosa succede adesso da questo punto di vista?
"Noi donne siamo state le prime ad essere colpite con la cancellazione del diritto all’aborto da parte dei giudici della Corte Suprema nominati da Trump. Era il 2022. Subito dopo l’insediamento del nuovo Presidente sono sparite dal sito del Ministero della Sanità le pagine riguardanti l’aborto e la contraccezione, come se non fossero mai esistite. Trump ha anche cancellato le politiche di Diversità, Eguaglianza e Inclusione che avevano come obiettivo quello di assumere più donne e minoranze nella pubblica amministrazione. Oggi, sui siti e nelle chat che inneggiano a Trump e al ritorno ai ruoli di genere tradizionali, sono diventati virali gli slogan “il tuo corpo, la mia scelta” e “tornatevene in cucina.” Come spiego nel mio memoir “Storia di una brava ragazza”
(Einaudi), gli Stati Uniti non sono mai stati la terra dell’emancipazione femminile e della parità di genere. Ora, però, stiamo tornando indietro di cinquant’anni, rispetto alle conquiste degli anni Settanta".
Ha fatto molto parlare anche in Italia l’immagine diffusa da Trump su una falsa copertina di Time con una corona in testa. Perché si è autoproclamato “re di New York”? E quale sarà la sua prossima crociata?
"Trump ha un senso proprietario nei confronti di New York. La città ha la sua impronta ovunque, con decine di grattacieli che portano il suo nome (malgrado da imprenditore abbia dichiarato bancarotta numerose volte). Si è trasferito in Florida nel 2020 quando ha perso le elezioni e aveva molti processi a suo carico (per il tentativo di cambiare i risultati elettorali in Georgia e per l’assalto al Congresso del 2021). Ora si definisce il “re della città” e si fa ritrarre sul sito ufficiale della Casa Bianca con una corona in testa, augurandosi lunga vita. Quello che noi residenti temiamo è la sua vendetta. E infatti il voler cancellare le accuse di corruzione del nostro sindaco è il primo passo in quella direzione".
Se in un mese e mezzo è stato capace di fare tutto questo, cosa pensa che dovremmo aspettarci nelle prossime settimane?
"Trump ha già detto che non esclude di rimanere alla Casa Bianca per un terzo mandato, cosa del tutto incostituzionale. Nel breve periodo, quello che sta facendo e continuerà a fare, con la scusa di far quadrare il bilancio, è licenziare, tagliare fondi, cancellare l’indipendenza delle corti di giustizia e delle agenzie governative. Per questo, ripeto, il mio Paese sta precipitando in un’autocrazia senza precedenti. In 250 anni di Storia i cittadini americani non avevano mai sperimento un tale assalto alle istituzioni democratiche".