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Guerra in Ucraina

Il prezzo del grano sta esplodendo a causa del mancato rinnovo della Black Sea Grain Initiative

Il mancato rinnovo da parte della Russia della Black Sea Grain Initiative, il cosiddetto “accordo sul grano”, sta già facendo lievitare i prezzi dei cereali: +8,2% per il grano, +5,4% per il mais.
A cura di Davide Falcioni
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Il mancato rinnovo della Black Sea Grain Initiative, il cosiddetto "accordo sul grano", sta già facendo aumentare i prezzi dei cereali. L’intesa tra Kiev e Mosca, che era stata faticosamente raggiunta dopo i primi mesi del conflitto grazie alla mediazione di Turchia e Onu, garantiva un corridoio sicuro per esportare non solo grano, ma anche olio di girasole e fertilizzanti indispensabili per sostenere le produzioni autoctone nei Paesi poveri o in via di sviluppo. Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di non prorogare l'accordo, almeno fino a quando non "saranno soddisfatte tutte le condizioni" che erano previste nel testo sottoscritto oltre un anno fa.

Grazie all'intesa, a beneficiare delle esportazioni di grano sono state soprattutto le nazioni a basso reddito: 64%, contro il 36% che invece ha raggiunto i Paesi sviluppati. Dopo la mancata proroga dell'accordo, tuttavia, la situazione è radicalmente mutata. Nelle ultime notti la Russia ha bombardato i magazzini di grano a Odessa e in altre città ucraine e avvertito che a partire da oggi tutte le navi civili che transiteranno nel Mar Nero potrebbero essere considerate potenzialmente ostili.

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Gli effetti del mancato rinnovo del Black Sea Grain Initiative non si sono fatti attendere: i prezzi del grano sulla borsa europea sono infatti aumentati ieri dell'8,2% rispetto al giorno precedente, a 253,75 euro per tonnellata, mentre i prezzi del mais sono aumentati del 5,4%. Sempre ieri, i futures sul grano degli Stati Uniti sono aumentati dell'8,5%, l'incremento giornaliero più alto dall'invasione russa dell'Ucraina.

In questo quadro il ministro dell'Agricoltura ucraino Mykola Solskyi ha affermato che gli attacchi russi hanno distrutto 60mila tonnellate di grano e danneggiato parti considerevoli delle infrastrutture di esportazione del prodotto. La Russia ha iniziato a prendere di mira i porti ucraini nelle prime ore di martedì, a poche ore dal suo ritiro dall'accordo sul grano. Ieri Putin ha accusato l'Occidente di usare l'accordo sul grano come "ricatto politico". Mosca ha anche incolpato l'Ucraina di utilizzare il corridoio del grano del Mar Nero per "scopi di combattimento".

Il capo del Cremlino ha aggiunto di essere disposto a rinnovare l'accordo se verranno soddisfatte alcune sue richieste specifiche: tra questa c'è la revoca delle sanzioni sulle vendite di grano e fertilizzanti russi e il ricollegamento della banca agricola russa a un sistema di pagamento globale.

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