Joe Biden concede la grazia al figlio Hunter: “Preso di mira per colpire me”. Trump: “Errore giudiziario”
Nonostante avesse più volte detto di non voler interferire nei processi del figlio e di escludere eventuali provvedimenti di clemenza, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato di aver graziato suo figlio Hunter. "Oggi ho firmato la grazia per mio figlio", ha detto il presidente in una dichiarazione.
Hunter Biden rischiava una condanna complessiva fino a 25 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole per due reati federali: possesso illegale di arma da fuoco ed evasione fiscale.
La decisione è stata presa dopo un weekend trascorso con tutta la famiglia a Nantucket per il Thanksgiving e annunciata poco prima di partire per un viaggio in Angola che terrà Biden lontano dalle polemiche per qualche giorno.
Si tratta di una grazia "completa e incondizionata", come si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca. Un provvedimento ufficiale di clemenza che non potrà essere revocato dal presidente eletto Donald Trump e che sta già facendo discutere.
Il presidente Usa Biden: "Hunter preso di mira solo perché è mio figlio"
A spiegare la decisione è stato lo stesso Biden in una lunga nota diffusa dalla Casa Bianca, nella quale ha sostenuto che il figlio era stato perseguito in modo "selettivo e ingiusto", su pressioni degli avversari politici, per colpire lui, un persecuzione politica.
"Dal giorno in cui ho assunto l'incarico – afferma il presidente – ho detto che non avrei interferito con il processo decisionale del dipartimento di giustizia e ho mantenuto la parola anche se ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto", si legge nel comunicato.
"È chiaro che Hunter è stato trattato in modo diverso – prosegue – Le accuse nei suoi casi sono emerse solo dopo che diversi dei miei oppositori politici al Congresso le hanno istigate per attaccarmi e opporsi alla mia elezione. Poi, un patteggiamento attentamente negoziato, accettato dal dipartimento di giustizia, è andato in fumo in aula, con diversi dei miei oppositori politici al Congresso che si sono presi il merito di aver esercitato pressione politica sul processo. Se l'accordo di patteggiamento avesse avuto luogo, sarebbe stata una risoluzione giusta e ragionevole dei casi di Hunter".
Per Biden "nessuna persona ragionevole che esamina i fatti dei casi di Hunter può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato". "C'è stato un tentativo di fare a pezzi Hunter, che è sobrio da cinque anni e mezzo e nel tentativo di fare a pezzi Hunter, hanno cercato di fare a pezzi me, e non c'è motivo di credere che si fermerà qui. Adesso basta", si sfoga.
"Credo nel sistema giudiziario ma credo anche che la politica senza regole lo abbia infettato e abbia portato a un errore giudiziario", è infine "la verità" che Biden consegna agli americani, sperando che "capiscano perché un padre e un presidente sono giunti a questa decisione".
Quali erano le accuse contro Hunter Biden
La grazia, accettata da Hunter Biden, riguarda entrambi i processi istruiti da un procuratore speciale (nominato dal dipartimento di giustizia dell'amministrazione Biden) e di cui in dicembre erano attese le sentenze.
Il figlio del presidente rischiava il carcere. Il 12 dicembre si sarebbe dovuto presentare in aula in Delaware per rispondere all'accusa di aver acquistato illegalmente una pistola omettendo di dichiarare la sua dipendenza dagli stupefacenti, e il 16 in California per aver evaso almeno 1,4 milioni di dollari di tasse tra il 2016 e il 2019.
Soldi che erano stati spesi in "droga, escort, sex club, hotel di lusso e proprietà in affitto, auto costose, vestiti e altri oggetti di natura personale". Per queste ultime imputazioni Hunter ha ammesso la propria colpevolezza confidando in una pena ridotta.
Il commento di Donald Trump: "È un abuso e un errore giudiziario"
Alla notizia della grazia, il presidente eletto Donald Trump ha commentato sul social Truth: "Il perdono di Hunter da parte di Joe include anche i 6 ostaggi di gennaio che sono stati imprigionati per anni? È un abuso e un errore giudiziario", alludendo agli arrestati per l'assalto al Campidoglio del 2021, due mesi dopo la sconfitta dei repubblicani alle elezioni presidenziali del 2020.
Anche il prossimo direttore delle comunicazioni della Casa Bianca con Trump, Steven Cheung, si è espresso sulla grazia, accusando i democratici e "altri procuratori radicali" di controllare il Dipartimento di Giustizia e di "armare il sistema giudiziario", cosa che ha permesso loro di intraprendere una "fallimentare caccia alle streghe'‘ contro il tycoon.
Anche Mosca si è espressa sulla grazia concessa dal presidente. Maria Zakharova, la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, parlando al quotidiano Izvestia, ha definito la decisione una "caricatura della democrazia".