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Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri morti in un incidente d’elicottero

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il Ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian sono morti a causa di un incidente aereo avvenuto ieri in una zona impervia del nord-ovest dell’Iran.
A cura di Davide Falcioni
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Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il Ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian sono morti a causa di un incidente aereo avvenuto ieri nei pressi di Jolfa, in una zona impervia del nord-ovest dell'Iran. La notizia, ufficializzata nel corso della notte dalla tv di stato, era stata anticipata dal capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand che aveva dichiarato al canale televisivo IRIB: "Quando è stata scoperta la posizione dell'elicottero precipitato, non è stata trovata alcuna traccia di passeggeri vivi". A bordo, oltre al presidente e al ministro, c'erano il governatore della provincia dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati, l'imam della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem e alcuni membri dei loro entourage.

Sessantatré anni, Raisi si stava recando nella provincia iraniana dell'Azerbaigian orientale per inaugurare una raffineria. In precedenza era stato in Azerbaigian per inaugurare una diga con il presidente del Paese, Ilham Aliyev. La visita è avvenuta nonostante le fredde relazioni tra le due nazioni, incluso l’attacco armato all’ambasciata dell’Azerbaigian a Teheran nel 2023.

Dopo lo schianto, avvenuto in una zona di difficile accesso, si è subito messa in moto la gigantesca macchina dei soccorsi, che si avvalsa anche di aiuti internazionali arrivati da Russia e Turchia. Il velivolo sarebbe precipitato o sarebbe stato costretto a un atterraggio d'emergenza. Fonti non ufficiali israeliane fanno sapere che "Israele non ha responsabilità" in quello che i media di Tel Aviv definiscono un incidente dovuto al maltempo.

In attesa dell'ufficialità della morte di Raisi l'Ayatollah Ruhollah Khomeyni aveva rassicurato la popolazione affermando che, in ogni caso, non ci sarebbe stato alcun vuoto di potere. Il vicepresidente dell'Iran, Mohammad Mokhber, è il primo nella linea di comando dopo il leader Ebrahim Raisi. Secondo la costituzione iraniana, in caso di decesso o incapacità del presidente, il primo vicepresidente subentra e assume le funzioni di presidente fino allo svolgimento delle elezioni entro un periodo massimo di 50 giorni.

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Raisi, 63 anni, è stato un presidente conservatore e in passato ha anche guidato la magistratura del Paese. Molto vicino al leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha vinto le elezioni presidenziali iraniane del 2021, quelle nelle quali l'affluenza alle urne è stata la più bassa nella storia della Repubblica islamica. Raisi era sottoposto a sanzioni da parte degli Stati Uniti; sotto la sua presidenza l’Iran ha ripreso il processo di arricchimento dell’uranio ed è tornato ad ostacolare le ispezioni internazionali. L’Iran ha fornito armi alla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina e ha lanciato un massiccio attacco di droni e missili contro Israele poco più di un mese fa. Il Paese continua ad armare gruppi armati in Medio Oriente, come i ribelli Houthi dello Yemen e gli Hezbollah del Libano.

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