Il presidente delle Filippine Duterte rivela: “Ho ucciso tre uomini per dare l’esempio”
Il presidente delle Filippine continua a far parlare di sé. E anche l’ultima delle sue dichiarazioni è destinata a far discutere. Rodrigo Duterte ha ammesso di aver ucciso tre uomini ai tempi in cui era sindaco della città meridionale di Davao. Avrebbe ucciso “per dare esempio” alla polizia di come si facesse. “Andavo in giro a Davao con una grande moto, per pattugliare le strade, in cerca di problemi. Cercavo lo scontro, così avrei potuto uccidere”, è quanto – riporta la Bbc – ha raccontato l’attuale controverso presidente spiegando che voleva mostrare ai poliziotti, chiamati a una stretta contro la criminalità e il narcotraffico, come si dovesse procedere. “A Davao uccidevo i criminali personalmente. Solo per mostrare ai poliziotti che se potevo farlo io, perché non avrebbero potuto farlo loro?”, è quanto ha raccontato il presidente.
Il portavoce cerca di minimizzare, ma lui ribadisce le sue dichiarazioni – Il suo portavoce ha tentato di minimizzare queste dichiarazioni choc ma lui invece ha ribadito la sua versione. Già qualche giorno fa Duterte, parlando a un gruppo di imprenditori, aveva accennato a questa storia affermando appunto di aver ucciso ai tempi in cui era sindaco di Davao. Non è la prima volta che il presidente filippino fa delle dichiarazioni a dir poco controverse e anche per questo si sta cominciando a parlare di impeachment contro di lui. In prima fila, la senatrice Leila de Lima, una convinta oppositrice dell’attuale presidente.
Quando Duterte si è paragonato a Hitler – Qualche mese fa Duterte si era paragonato ad Adolf Hitler, dicendo che sarebbe stato “felice di sterminare” milioni di tossicodipendenti. Dichiarazioni per le quali si è poi scusato, ribadendo comunque l'obiettivo di eliminare i criminali. Sono circa 6000 le persone uccise dalla polizia, vigilantes e mercenari vari dall'elezione di Duterte alla presidenza delle Filippine nel maggio scorso.