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Il presidente argentino Javier Milei dice di odiare lo Stato e di sentirsi come Terminator

A quasi sei mesi dall’inizio del suo mandato, il presidente Javier Milei ha paragonato il suo operato in Argentina a quello di “una talpa che distrugge lo Stato dall’interno. Odio così tanto lo Stato che sono disposto a sopportare ogni menzogna pur di distruggerlo”, ha dichiarato.
A cura di Giulia Casula
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"Sono la talpa dentro lo Stato, lo distruggo dall'interno". Sono le parole del presidente argentino Javier Milei, che alla vigilia dei suoi primi sei mesi di mandato, ha paragonato il suo operato alla guida del Paese a quello di "un infiltrato nelle file del nemico".

"La riforma dello Stato deve essere fatta da qualcuno che odia lo Stato e io odio così tanto lo Stato che sono disposto a sopportare ogni tipo di menzogna, calunnia, insulto, sia su di me che sui miei cari, che sono mia sorella e i miei cani e i miei genitori, pur di distruggere lo Stato", ha dichiarato intervistato da Bari Weiss, giornalista di The Free Press. "Quello che avverto è che il mondo non ha bisogno di subire una tale disfatta per sfuggire alle idee del socialismo. Una delle cose che dico di solito è che vengo da un futuro apocalittico per evitarlo. Un po' come la storia di Terminator. Infatti, Schwarzenegger è un libertario", ha spiegato l'ultraliberista a proposito della suo approccio economico alla crisi che attraversa l'Argentina.

Il presidente, che dal 13 al 15 giugno sarà in Italia per partecipare al G7, ha definito la sua attività di governo in materia di bilancio "il più grande aggiustamento fiscale dell'umanità". Tuttavia, fin dall'inizio dell'incarico, Milei ha incontrato non poche difficoltà a far approvare le sue leggi dal Parlamento argentino e al momento i suoi progetti di riforma per il Paese sono rimasti fermi ai banchi di partenza.

Le misure finora introdotte dall'anarcocapitalista per sanare la situazione disastrosa in cui versano i conti pubblici, si sono avvalse della decretazione presidenziale senza riuscire a fare breccia nel Assemblea legislativa argentina. Milei infatti, in Parlamento può contare principalmente sui deputati del suo partito, La Libertad Avanza, che però sono pochi. Resta da vedere se, nei prossimi mesi, le idee dell'ultraliberista riusciranno a convincere anche il resto del centrodestra argentino, il cui appoggio sarà fondamentale per il via libera ai pacchetti di riforme previsti dal presidente.

Durante l'intervista, Milei ha anche affermato di voler rendere l'Argentina "uno dei quattro poli mondiali dell'intelligenza artificiale. Non solo gli argentini che se ne sono andati torneranno, ma anche altre persone di talento da tutto il mondo verranno in Argentina perché faremo dell'Argentina un paradiso”, ha dichiarato. Il presidente si è poi lanciato in una critica ai giornalisti. "Quei pezzi di merda sono operatori politici", ha inveito.

Infine, sul risultato delle presidenziali americane, e in particolare rispetto all'eventualità che vinca Donald Trump o che Biden venga confermato alla guida degli Stati Uniti per un altro mandato, Milei è rimasto vago. "Ho deciso di essere un partner degli Stati Uniti sia che siano governati da repubblicani o da democratici, indipendentemente dalle mie preferenze ex ante", ha detto.

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