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“Il popolo ha parlato, chino la testa”: il presidente del Kenya ritira legge che introduceva nuove tasse

William Ruto, presidente del Kenya, ha annunciato il ritiro della legge finanziaria che prevedeva aumenti delle tasse e che aveva scatenato le durissime proteste da parte della popolazione, culminate ieri con l’assalto al Parlamento e con la violenta risposta della polizia.
A cura di Davide Falcioni
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Il presidente keniano William Ruto ha annunciato il ritiro della legge finanziaria che prevedeva aumenti delle tasse e che aveva scatenato le durissime proteste da parte della popolazione, culminate con l'assalto al Parlamento ieri e con la violenta risposta della polizia e dell'esercito: "Dopo aver ascoltato attentamente il popolo del Kenya, che ha detto forte e chiaro che non vuole avere nulla a che fare con questa legge finanziaria, chino la testa e non la firmerò, quindi sarà ritirata".

"La gente ha parlato", ha detto Ruto. "Dopo l’approvazione del disegno di legge, il Paese ha manifestato una diffusa insoddisfazione per il disegno di legge approvato, che purtroppo ha provocato la perdita di vite umane, la distruzione di proprietà e la profanazione delle istituzioni costituzionali". Per questa ragione la controversa legge di bilancio, che scaricava sui cittadini il costo di una parte importante del debito pubblico del Paese, è stata ritirata.

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Il Kenya, Paese spesso elogiato per la sua stabilità, ha assistito a un’escalation delle proteste dopo l'approvazione del disegno di legge di bilancio, introdotto dal governo per contenere il debito pubblico; la norma era stata richiesta degli istituti di credito (come il Fondo monetario internazionale), che avevano esortato il governo a tagliare i deficit come condizione necessaria per accedere a nuovi finanziamenti.

La settimana scorsa, l'esecutivo aveva cancellato alcuni aumenti delle tasse, inclusa una proposta di imposta sul valore aggiunto del 16% sul pane insieme ad altre imposte sui veicoli a motore, sull’olio vegetale e sui trasferimenti di denaro. Le concessioni non sono tuttavia bastate a placare gli animi; ieri, dopo un assalto al Parlamento, le forze di sicurezza hanno sparato gas lacrimogeni e proiettili veri contro i manifestanti, 23 dei quali sono stati uccisi mentre centinaia feriti.

Secondo il gruppo di lavoro per le riforme della polizia del Kenya (PRWG), un'organizzazione della società civile, le forze di sicurezza avrebbero preso di mira giovani manifestanti disarmati fuori dal Parlamento, con la violenza che è continuata fino a notte fonda. I manifestanti hanno comunque avuto la meglio e oggi il presidente William Ruto ha annunciato il ritiro della legge finanziaria.

Il portavoce del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha chiesto "chiare responsabilità" dopo le uccisioni dei manifestanti alle proteste contro gli aumenti fiscali, poi ritirati in Kenya. "Ogni volta che si assiste all'uso letale della forza da parte della polizia e della sicurezza, vorremmo vedere una chiara responsabilità e indagini. E non abbiamo dubbi che il sistema giudiziario keniano si occuperà di questo: è una questione di responsabilità ed è necessario", ha detto il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric.

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