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Il Pentagono riscrive le regole di guerra: giornalisti possono essere obiettivi legittimi

Nelle nuove regole di ingaggio i giornalisti definiti anche come belligeranti non privilegiati.
A cura di A. P.
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Svolta del Pentagono sui giornalisti di guerra. Riscrivendo le regole di ingaggio per i suoi soldati sui teatri di guerra nel mondo, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America infatti precisa che i giornalisti sul fronte possono essere etichettati come obiettivi legittimi in particolari casi. Come racconta TV-Novosti, Il manuale delle "leggi di guerra" infatti dedica una vasta sezione ai giornalisti spiegando che "in generale, i giornalisti sono civili. Tuttavia, i giornalisti possono essere membri delle forze armate, delle persone autorizzate ad accompagnare le forze armate, o belligeranti non privilegiati". Un termine quest'ultimo molto vago e ambiguo che in pratica sostituisce quello altrettanto vago dell'era Bush di "combattente nemico illegale". Molti esperti temono ora che questa nuova categorizzazione per alcuni tipi di giornalisti possa però lasciare carta bianca ai militari. Le nuove regole infatti sono molto più pericolose per i cosiddetti giornalisti embedded, che sono collegati ad una unità combattente e la seguono al fronte.

Il manuale in generale si preoccupa di specificare le modalità accettabili di uccidere il nemico indicando tra queste anche attacchi a sorpresa e imboscata a truppe in ritirata. Divieto severo invece per l'uso di veleno o gas asfissianti. l manuale si occupa anche dei droni, affermando che non c'è il divieto nel loro utilizzo bellico e per questo tali velivoli se usati dal nemico, anche se non armati, possono essere obiettivi legittimi

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