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Il pastore Jones e le sue proteste: il Corano è di nuovo in fiamme (VIDEO)

Già noto per questo genere di provocazioni il pastore americano Terry Jones ha nuovamente bruciato il libro sacro dell’Islam per cercare di far ottenere la libertà ad un sacerdote cristiano detenuto in Iran.
A cura di Susanna Picone
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Già noto per questo genere di provocazioni il pastore americano Terry Jones ha nuovamente bruciato il libro sacro dell’Islam per cercare di far ottenere la libertà ad un sacerdote cristiano detenuto in Iran.

È la storia di un oltraggio già letta quella che arriva dalla Florida dove, davanti ad una chiesa a Gainesville popolata da una ventina di persone, il controverso pastore americano Terry Jones ha deciso di bruciare, per una seconda volta, una copia del Corano e un’immagine del profeta Maometto. L’ha fatto con un obiettivo ben preciso e cioè quello di liberare un pastore cristiano, Youcef Nadarkhani, arrestato in Iran; le conseguenze del suo gesto però, come è avvenuto appunto lo scorso anno, potrebbero scaturire violente reazioni. Quella organizzata domenica pomeriggio da Terry Jones è stata una vera e propria “cerimonia”, il sacerdote evangelico ha parlato dinanzi alla folla, poi ha dato alle fiamme il libro sacro e subito le immagini amatoriali che riprendevano il rito sono finite sul web.

Youcef Nadarkhani, il pastore per il quale Jones ha bruciato il Corano – L’ultima protesta di Terry Jones ha, appunto, come obiettivo quello di far rilasciare un pastore cristiano che nel 2009 è stato arrestato e condannato a morte in base alla legge islamica poiché si era convertito al cristianesimo. La Corte Suprema iraniana nel luglio del 2011 ha annullato la prima condanna a morte per il pastore e ha ordinato un altro processo che si è svolto nel settembre del 2011 ma senza che il verdetto venisse reso pubblico.

Il Pentagono aveva chiesto a Jones di rinunciare alla provocazione – A quanto pare il Pentagono avrebbe tentato, invano, di fermare l’ultima protesta del sacerdote consapevoli del fatto che il gesto non passerà inosservato e temendo le eventuali vendette nei confronti dei soldati americani in Afghanistan. Durante la cerimonia diversi agenti presidiavano la zona e, al termine della stessa, la polizia avrebbe fatto irruzione davanti alla chiesa per consegnare a Jones una citazione per le varie violazioni da lui commesse: sembra, infatti, che il pastore avrebbe avuto l’autorizzazione per accendere dei fuochi ma non per bruciare dei libri che richiedono invece un permesso speciale. Rogo che dunque gli è costato anche una multa di 271mila dollari.

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