Il party-gate sta travolgendo Johnson, il Mirror: “Altra festa scoperta prima del Natale 2020
Il "party-gate" è ormai la notizia di maggior attualità in Regno Unito. Stando a quanto riporta il Mirror, il premier britannico Boris Johnson avrebbe partecipato infatti ad un'altra festa, in pieno lockdown nel dicembre del 2020, per salutare il suo consigliere alla difesa Steve Higham che lasciava Downing Street. Ed ora il primo ministro rischia di essere travolto dal ciclone che da giorni si sta abbattendo su di lui: Johnson si era già dovuto scusare per aver preso parte ad alcuni festini in pieno lockdown, quando già molte personalità politiche ne avevano richieste le dimissioni.
L'ultima festa di Johnson
Secondo il Mirror BoJo ha partecipato alla festa d'addio organizzata per Higham il premier britannico avrebbe partecipato "per alcuni minuti" per ringraziare il suo consigliere. Avrebbe tenuto anche un discorso. Il ministero della Difesa ha rifiutato di commentare, mentre Downing Street non si è ancora espressa in merito, come spiega Sky News.
Il party-gate
Le critiche nei confronti di Boris Johnson erano iniziate ad arrivare dopo la scoperta di un evento organizzato nel giardino della sede del governo a Londra nel maggio del 2020, quando il Regno Unito era ancora in pieno lockdown. Al party avrebbero partecipato circa cento invitati tra cui il premier e la moglie Carrie. A fare maggiormente discutere però è stata la data del 16 aprile, la sera precedente al funerale del principe Filippo, quando la regina Elisabetta ha vissuto in solitudine il suo dolore per rispettare le norme di restrizione anti Covid-19. In quei momenti al numero 10 di Downing Street, lo staff del primo ministro teneva due distinte feste di addio per due membri del gruppo che cambiavano lavoro: uno dei fotografi personali dello stesso Johnson e James Slack, capo della comunicazione del primo ministro. Le due celebrazioni, iniziate in due aree divise della residenza di BoJo, si sono poi unite e i festeggiamenti sono andati avanti fino alle prime ore del mattino. Quel giorno nel Regno Unito, non solo c’era il divieto di fare assembramenti, ma era anche giornata di lutto nazionale per la scomparsa di Filippo.
Le scuse di Johnson
“È del tutto deplorevole che ciò sia avvenuto in un momento di lutto nazionale e Downing Street si è scusata con il palazzo”, ha ammesso il portavoce di Johnson, James Davies. Ora bisognerà solo attendere i prossimi sviluppi ma la situazione non sembra destinata a risolversi in modo positivo per il Premier. Quest'ultimo si è scusato intervenendo al Question Time alla Camera dei Comuni, pur comprendendo "la rabbia che nutrono verso di me e verso il governo che guido, se pensano che nella stessa Downing Street le regole non vengano seguite con osservanza dalle stesse persone che le fanno".