Il Parlamento europeo chiede la messa al bando di partiti e gruppi neofascisti e neonazisti
Quest'oggi, in seduta plenaria, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione comune che chiede all'Ue e ai vari stati membri di mettere al bando le organizzazioni neofasciste e neonaziste e qualsiasi tipo di fondazione e associazione che glorifichi il fascismo e il nazismo. Come spiega l'eurodeputata Eleonora Florenza a Left, "la risoluzione condanna tutti gli attacchi violenti dei gruppi neofascisti e neonazisti in Europa, non ultimo quello accaduto la notte dello scorso 21 settembre a me, al mio assistente Antonio Perillo e altri per mano di un gruppo di Casapound di Bari. Il testo chiede all’Ue e agli Stati membri di garantire che siano effettivamente bandite le organizzazioni neonaziste e neofasciste e qualsiasi tipo di fondazione e associazione che glorifichi il fascismo e il nazismo. Era dal 1999 che una risoluzione del genere non veniva approvata ed è una posizione importante del Parlamento in vista delle prossime elezioni. È un risultato enorme, ottenuto anche con la collaborazione di altre due femministe come Ana Miranda (Verts/ALE) e Soraya Post (S&D), e le relatrici degli altri gruppi politici Cecilia Wikström (ALDE) e Róża Gräfin (PPE). Il femminismo si conferma essere il principale e più potente antidoto contro il fascismo, il razzismo e il patriarcato. Una vittoria storica, no pasaran".
Con la risoluzione, gli europarlamentari hanno in sostanza esortato le autorità nazionali a vietare la formazione di questi gruppi neofascisti e neonazionisti e di qualsiasi altra associazione che glorifichi nazismo e fascismo, denunciando inoltre anche la mancanza di azioni efficaci in tal senso, mancanza che secondo gli eurodeputati avrebbe dato il via libera all'attuale ondata xenofoba in Europa. I punti principali del documento mettono al centro la troppa impunità per i neofascisti e neonazisti e le collusioni con politici e polizia in alcuni Stati membri e chiedono l'attuazione di tutte le misure necessarie a contrastere il razzismo e la xenofobia negli stadi di calcio. Tra le misure necessarie per gli eurodeputati figurano la collaborazione delle aziende di social media per contrastare la diffusione del razzismo, del fascismo e della xenofobia su Internet e l'istituzione di un'unità anti-odio nelle forze di polizia per garantire che questi crimini siano investigati e perseguiti. La risoluzione non legislativa è stata approvata con 355 voti favorevoli