Il Papa in Indonesia contro le leggi che limitano le nascite: “Si preferiscono gatti o cagnolini”
Alcune famiglie preferiscono avere un gatto o magari un cagnolino invece che un figlio. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del suo viaggio in Indonesia – nel quale ha incontrato presso il palazzo presidenziale di Giacarta, le autorità locali, la società civile e il corpo diplomatico – in quella che è una denuncia contro le "leggi di morte" che limitano le nascite.
Il Pontefice ha quindi evidenziato come oggi "una parte considerevole dell'umanità viene lasciata ai margini, senza i mezzi per un'esistenza dignitosa e senza difesa per far fronte a gravi e crescenti squilibri sociali, che innescano acuti conflitti"; e ha aggiunto: "E come si risolve questo? Con una legge di morte, limitando le nascite. Voi invece in Indonesia avete famiglie di quattro o cinque figli, e questo va bene, andate avanti così".
E sul calo delle nascite è arrivata l'invettiva: "Forse queste famiglie preferiscono avere un gatto o un cagnolino, invece di un figlio", suscitando l'ilarità del presidente indonesiano Joko Widodo, seduto al suo fianco, e dei presenti all'incontro.
L'importanza del dialogo interreligioso
Bergoglio ha poi parlato dell'importanza di "una pacifica e costruttiva armonia, che assicuri la pace e unisca le forze per sconfiggere gli squilibri e le sacche di miseria, che ancora persistono in alcune zone del Paese, la Chiesa Cattolica desidera incrementare il dialogo interreligioso".
Secondo il Santo Padre così "si potranno eliminare in questo modo i pregiudizi e far crescere un clima di rispetto e fiducia reciproca, indispensabile per affrontare le sfide comuni, tra le quali quella di contrastare l'estremismo e l'intolleranza, i quali – distorcendo la religione – tentano di imporsi servendosi dell'inganno e della violenza", ha aggiunto.
La Chiesa al servizio del bene comune
Nel corso del discorso alle autorità indonesiane, Papa Francesco ha quindi denunciato:
Nel mondo vi sono casi in cui la fede in Dio viene continuamente posta in primo piano, ma spesso per essere purtroppo manipolata e per servire non a costruire pace, comunione, dialogo, rispetto, collaborazione, fraternità, ma per fomentare divisioni e accrescere l'odio. In altri contesti, invece, si ritiene di poter o dover prescindere dal ricercare la benedizione di Dio, giudicandola superflua per l'essere umano e per la società civile, che si dovrebbero promuovere con le loro proprie forze, ma che, cosi' facendo, incontrano spesso la frustrazione e il fallimento".
La Chiesa Cattolica, ha detto ancora il Pontefice, "si pone al servizio del bene comune e desidera rafforzare la collaborazione con le istituzioni pubbliche e altri soggetti della società civile – ma mai facendo proselitismo, mai, sempre rispettando le scelte altrui -, per incoraggiare la formazione di un tessuto sociale più equilibrato e per assicurare una distribuzione più efficiente ed equa dell'assistenza sociale".