“Il Papa è marxista”, a rischio le donazioni dei filantropi Usa

Dopo le accuse dei conservatori americani è di nuovo tensione tra il mondo cattolico statunitense e Papa Francesco a proposito di alcune frasi del pontefice sul capitalismo e i poveri. Dopo gli attacchi del Tea party e di alcune frange di estremisti conservatori, questa volta infatti sembra che le frasi del Pontefice abbiano turbato anche imprenditori e benefattori cattolici che da sempre elargiscono grosse donazioni alla chiesa di Roma. Secondo quanto riferito dal ricco fondatore di Home Depot, Ken Langone, alla tv Usa Cnbc, infatti sembra che le posizioni di Papa Francesco sull’economia stiano creando molti malumori negli Stati Uniti e alcuni grandi finanziatori stanno riconsiderando le loro donazioni alla Chiesa. Una decisione che potrebbero mettere a serio rischio le attività della Chiesa in tutto il mondo visto che stiamo parlando di donatori miliardari. "Un potenziale donatore a sette cifre mi ha detto che è riluttante a partecipare alle donazioni, perché è preoccupato dalle critiche del Papa verso il capitalismo. Le considera un elemento di esclusione" ha spiegato Langone alla Cnbc rivelando di aver sollevato il problema con il cardinale di New York Timothy Dolan.

Le rassicurazioni di Dolan – Sempre secondo il fondatore di Home Depot, il prelato lo ha tranquillizzato spiegandogli che il donatore ha frainteso le parole di Francesco. "Il Papa ama tanto i poveri, quanto i ricchi. Quando questo donatore capirà bene il suo messaggio, non avrà problemi a contribuire" avrebbe detto Dolan secondo quanto raccontato da Langone. Resta il fatto che se i dubbi dovessero allargarsi potrebbe diventare complicato per il Vaticano finanziare le proprie opere di carità nel mondo visto che gli Stati Uniti insieme alla Germania sono i Paesi che più contribuiscono alle attività della chiesa.