Il papà dell’infermiera uccisa mentre era in vacanza a Budapest: “Non c’è motivo per cui sia successo”
"Non c'è motivo per cui sia successo quello che è successo. Sto ancora cercando di capire e metabolizzare, ma non so mai ce la farò". A parlare è Bill Michalski, papà di Mackenzie "Kenzie" Michalski, l'infermiera di 31 anni dell'Oregon (Stati Uniti) uccisa durante una vacanza a Budapest, in Ungheria. Per l'omicidio è stato arrestato un cittadino irlandese di 37 anni, che la ragazza avrebbe conosciuto il 5 novembre scorso in un locale del centro, nella zona del quartiere ebraico, e che, dopo averla uccisa nel suo appartamento, ne avrebbe nascosto i resti in una valigia poi abbandonata in un bosco nei pressi del lago Balaton.
Il papà della giovane è volato nella Capitale ungherese, dove sabato scorso si è tenuta una veglia in ricordo della 31enne. "Sono sopraffatto dalle emozioni", ha detto l'uomo, come riferisce l'Associated Press. Ha saputo della morte dell'infermiera una volta atterrato. Si era messo in viaggio per aiutare nelle ricerche di Mackenzie, di cui era stata denunciata la scomparsa il 5 novembre. Tre giorni dopo, l'8 novembre, la polizia locale ha arrestato il presunto killer, incastrato dai video delle telecamere di sorveglianza del locale dove aveva conosciuto la vittima e da alcune ricerche effettuate online su come "smaltire i cadaveri".
Agli inquirenti ha spiegato che si sarebbe trattato di un incidente durante un incontro intimo, poi ha confessato dove aveva lasciato il corpo. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la vacanza tanto desiderata dalla giovane si trasformasse per lei in un incubo mortale. "Budapest era il suo luogo felice – ha aggiunto il papà -. Questa era la sua città, si sentiva rilassata e ne amava la storia".
Sotto choc anche tutti gli amici e conoscenti della 31enne, che lavorava come infermiera a Portland ed era originaria del villaggio di Fredonia, nello stato di New York. "Era una giovane donna bella e compassionevole che si è dedicata alla cura degli altri e a rendere il mondo un posto migliore", si legge in un post sui social. "Come infermiera specializzata, Kenzie ha usato il suo umorismo, la sua positività e la sua empatia per aiutare a guarire i suoi pazienti e incoraggiare familiari e amici. Siamo grati che l'anima di Kenzie sia ora in pace. Il suo ricordo e la sua eredità dureranno nei cuori di tutti coloro che ha toccato", conclude lo stesso messaggio.