Il Papa ai politici: “Fatevi amare”. Sulla famiglia: “È solo quella frutto del matrimonio”
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La tre giorni del Papa a Milano per l'incontro mondiale delle famiglia, fa tappa all'Arcivescovado. Una visita pomeridiana nella quale il Pontefice ha sottolineato un concetto importante: Stato e politica devono essere al servizio dei cittadini. Per Benedetto XVI, le autorità devono essere «a servizio e a tutela della persona e del suo ‘ben essere' nei suoi molteplici aspetti, a cominciare dal diritto alla vita, di cui non può mai essere consentita la deliberata soppressione». Stato che è chiamato a riconoscere l'identità propria della famiglia, «fondata sul matrimonio e aperta alla vita». Il Papa ha poi condannato insieme la legalizzazione dell'aborto, che è già in atto, e quella dell'eutanasia, che viene proposta.
Parlando agli esponenti della politica, il Papa ha ricordato le parole di Sant'Ambrogio, che «a quanti vogliono collaborare al governo e all'amministrazione pubblica, richiede che si facciano amare». Richiamando il dovere «di dedicarvi al bene dei cittadini», ha spiegato che così la politica diventa «una elevata forma di carità». Ratzinger ha inoltre invocato, da parte della politica e delle autorità «una costruttiva collaborazione con la Chiesa per l'apporto che questa ha offerto e tuttora può offrire alla società con la sua esperienza, la sua dottrina, la sua tradizione, le sue istituzioni e le sue opere con cui si è posta al servizio del popolo». Per il «tempo di crisi» che stiamo attraversando c'è bisogno non solo di scelte tecniche, ma anche «di decisione coraggiose e di gratuità».