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Il padre di Patrick Lyoya, afroamericano ucciso dalla polizia: “L’hanno ammazzato come un animale”

“Mio figlio è stato ammazzato come un animale”. A dirlo Peter Lyoya, padre del 26enne Patrick, ucciso il 4 aprile da un agente di polizia durante un banale controllo dei documenti a Grand Rapids, nel Michigan.
A cura di Davide Falcioni
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"Mio figlio è stato ammazzato come un animale". A dirlo, intervistato da Cbs News, Peter Lyoya, padre del 26enne Patrick, ucciso il 4 aprile da un agente di polizia durante un banale controllo dei documenti a Grand Rapids, nel Michigan. Il giovane era arrivato negli Stati Uniti nel 2014 insieme ai suoi genitori, originari della Repubblica Democratica del Congo. "Ero venuto qui per salvare la mia famiglia, invece hanno assassinato mio figlio. Coloro che avrebbero dovuto proteggere la vita di Patrick me l'hanno ucciso", ha aggiunto il padre, chiedendo che venga fatta piena luce su una vicenda che ricorda per molto versi quella di George Floyd, soffocato da un poliziotto a Minneapolis nel maggio del 2020.

Il video dell'omicidio di Patrick Lyoya

Anche stavolta, come due anni fa, a documentare gli abusi delle forze dell'ordine è stato un filmato registrato dalla bodycam di un agente. Il video mostra il pubblico ufficiale intimare l'alt a Lyoya, il quale esce dalla macchina che stava guidando. Il poliziotto gli intima di tornare in auto e mostrargli la patente, ma il 26enne si allontana. "No, no, no, fermati, fermati", dice il poliziotto prima di bloccarlo a terra dopo pochi passi. "Smettila di resistere, smettila", dice il poliziotto. Il video mostra Lyoya che riesce ad alzarsi e l'agente estrarre un taser e premere il grilletto. A questo punto il filmato si interrompe per alcuni istanti, poi la telecamera si riaccende. Il 26enne è a terra, il poliziotto gli è a cavalcioni sulla schiena; l'afroamericano cerca di resistere ma evidentemente non rappresenta una minaccia ed è disarmato, ciò tuttavia non impedisce all'agente di afferrare la pistola e fare fuoco colpendo Lyoya alla testa e uccidendolo. L'intervento armato del pubblico ufficiale appare ingiustificato: sì, Lyoya  stava resistendo all'arresto ma non stava fuggendo e quella nei suoi confronti appare quasi come un'esecuzione.

Dopo la diffusione del video sono state organizzate proteste in tutti gli Stati Uniti da attivisti del movimento Black Lives Matter, che hanno gridato lo slogan “Niente giustizia, niente pace”. L’avvocato per i diritti civili Ben Crump ha chiesto che il poliziotto coinvolto nella sparatoria venga licenziato e perseguito penalmente. "Il video mostra chiaramente che c’è stato un uso della forza non necessario, eccessivo e fatale contro un uomo di colore disarmato che era confuso e terrorizzato per la sua vita", ha detto Crump.

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