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Proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini

Il padre di Mahsa Amini arrestato in Iran nel giorno del primo anniversario della morte della figlia

A denunciarlo sono attivisti per i diritti umani secondo i quali il padre di Mahsa Amini aveva appena lasciato la sua casa quando un distaccamento di Guardiani della Rivoluzione lo ha preso sotto custodia. Poi è stato rilasciato ma successivamente messo ai domiciliari assieme al resto della famiglia.
A cura di Susanna Picone
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Mahsa Amini
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Un anno fa in Iran veniva uccisa Mahsa Amini, 22enne di origine curda che ha perso la vita a Teheran dopo essere stata messa in custodia dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto. E oggi, nel primo anniversario della morte della donna e mentre nel Paese riesplodono proteste e scioperi, è stato arrestato suo padre.

A denunciarlo sono attivisti per i diritti umani secondo i quali il padre di Mahsa Amini aveva appena lasciato la sua casa questa mattina quando un distaccamento di Guardiani della Rivoluzione lo ha preso sotto custodia. Secondo l’ong Hangaw, Amjad Amini è stato prelevato dalle Guardie della rivoluzione che si sono presentate davanti alla sua residenza in via "Mamosta Hajjar" nel quartiere universitario di Saqqez. Dopo essere stato messo in custodia, l'uomo sarebbe stato rilasciato ma successivamente messo ai domiciliari assieme al resto della famiglia.

Le autorità governative, sempre secondo la ong, aveva imposto alla famiglia Amini di non tenere commemorazioni per l'anniversario della morte della giovane, ma la famiglia aveva dichiarato in un comunicato che, "come ogni famiglia in lutto, noi, la famiglia Amini, ci riuniremo presso la tomba della nostra amata figlia Jina (Mahsa) Amini, nell'anniversario della sua morte, e stiamo celebrando cerimonie commemorative tradizionali e religiose".

Nelle ultime settimane il padre sarebbe stato convocato per essere interrogato da varie agenzie di sicurezza diverse volte e altri membri della famiglia nei giorni scorsi sono stati fermati.

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Nell’anniversario della morte di Masha Amini in diverse città del Kurdistan iraniano sono in corso scioperi. Molti negozi sono rimasti chiusi a Baneh, Kamyaran, Divandarreh, Sanandaj e Saqqez, la città di cui Mahsa era originaria. In alcuni quartieri i cittadini hanno protestato creando ingorghi stradali, facendo rumore coi clacson e gridando slogan contro la Repubblica islamica.

Le misure di sicurezza sono state rafforzate negli ultimi giorni proprio per il timore di proteste a un anno dalla morte della giovane. L’uccisione della 22enne lo scorso anno provocò un'ondata di manifestazioni che andarono avanti per mesi e furono duramente represse dalle forze dell'ordine.

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