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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

“Il nostro report sul genocidio a Gaza è inattaccabile”: la risposta di Amnesty alle accuse di Israele

Tina Marinari, responsabile delle campagne di Amnesty International Italia, replica alle accuse di Israele. “Noi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che quello che stanno portando avanti a Gaza sia un genocidio. Dal punto di vista giuridico il nostro è un rapporto inattaccabile”, ha spiegato a Fanpage.it.
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“Noi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che quello che sta portando avanti Israele a Gaza sia un genocidio”. Lo ha detto Tina Marinari, la responsabile delle campagne di Amnesty International Italia, a Fanpage.it.

“Definire se si tratti di un crimine di genocidio o meno non è un opinione, ma è frutto di un’analisi giuridica. Se noi come Amnesty l’abbiamo fatto è perché ci sono stati giuristi che ci hanno dato motivo per farlo e per dirlo”, continua rispondendo alle accuse arrivate da Israele che ha definito il rapporto con cui l’organizzazione per i diritti umani accusa lo stato ebraico di star commettendo il crimine di genocidio nella Striscia di Gaza “inventato e basato su menzogne”.

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“Questo rapporto è stato fatto grazie a diversi esperti indipendenti, giuristi e ricercatori, specializzati sul genocidio. Dal punto di vista giuridico è un rapporto assolutamente inattaccabile, e a noi è solo questo che interessa, così come fermare questa strage, le opinioni o quello che pensano gli altri non è di nostro interesse”, continua Marinari.

Il rapporto dal titolo Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza”, che nella sua versione integrale è di quasi 300 pagine, analizza l’operato dell’esercito israeliano a Gaza dal 7 ottobre 2023 a fine luglio 2024 attraverso i video degli attacchi sulla Striscia, i discorsi dei ministri israeliani e dei vari rappresentanti del gabinetto di guerra.

“Al rapporto hanno lavorato diversi esperti tra cui consulenti sul campo che erano nella Striscia prima del 7 ottobre e che hanno subito in prima persona tutto quello che hanno subito i palestinesi, ma anche ricercatori dai nostri desk e consulenti del security lab per l’analisi dei video e l’accertamento delle immagini e delle mappe diffuse".

"Infine, il nostro personale del team di revisione legale per inserire tutto il materiale raccolto all’interno della cornice della convenzione contro il genocidio, della decisione dei tribunali speciali di Jugoslavia e Rwanda, dell’ articolo 6 della corte penale internazionale. Prima della sua pubblicazione è stato rivisto da diversi esperti di diritto internazionale”, continua la responsabile di Amnesty.

Secondo quanto emerge dal rapporto, Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza. Questi atti comprendono uccisioni di civili, gravi danni fisici e mentali nei confronti della popolazione di Gaza e la deliberata inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la distruzione fisica degli abitanti della Striscia.

Gaza - Distruzione dopo bombardamenti israeliani a Deir al-Balah
Gaza – Distruzione dopo bombardamenti israeliani a Deir al-Balah

Per questo l’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani chiede un’indagine della Corte penale internazionale e alla comunità internazionale di non essere complice di quanto accaduto, con lo stop dell’invio di armi ad Israele.

Come spiega ancora Marinari: “Amnesty International per arrivare alla conclusione che il governo di Israele ha portato avanti e ha compiuto un genocidio che ancora oggi è in corso, ha fatto un'analisi di tre diversi elementi che evidenziano lo schema portato avanti dall’esercito israeliano in questi mesi".

"In primo luogo gli attacchi continui, costanti e indiscriminati nei confronti della popolazione palestinese, senza alcuna distinzione tra obiettivi militari e civili e l'imposizione di condizioni di vita insostenibili per sopravvivere e andare avanti. In secondo luogo abbiamo valutato il linguaggio disumanizzante del governo, dei ministri, dei rappresentanti di gabinetto, delle istituzioni israeliane analizzando più di 120 dichiarazioni diverse".

"In ultimo il contesto nel quale tutte queste azioni sono avvenute, ovvero un contesto di occupazione militare illegale, così come è stato definito dalla Corte internazionale di giustizia, e di un regime di apartheid applicato nei confronti di tutta la popolazione palestinese, come già denunciato nel 2022 da Amnesty International”.

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Intanto a Gaza le bombe israeliane non si fermano ma si intensificano. Solo ieri almeno 20 persone sono state bruciate vive da un bombardamento israeliano in un campo di sfollati nella zona di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, la stessa zona considerata sicura dal governo dello stato ebraico.

Sempre ieri, nel campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, almeno 4 bambini sono stati uccisi mentre si trovavano in fila per il pane durante un attacco israeliano su una cucina comunitaria, mentre le persone erano ammassate in attesa del cibo.

Secondo il ministero della sanità di Gaza, sono 44.532 le persone uccise da Israele nella Striscia dal 7 ottobre 2023 ad oggi, 30 solo nelle ultime 24 ore. Il 70% sono donne e bambini. Sono, invece, 105.538 le persone rimaste ferite, di cui la maggior parte sono bambini amputati, il che fa raggiungere a Gaza il drammatico record mondiale di bambini amputati in rapporto alla popolazione.

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