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Il Museo di Arte Contemporanea di Casoria chiede asilo culturale alla Germania contro la camorra

Asilo culturale alla Germania di Angela Merkel per preservare il CAM (Contemporary Art Museum di Casoria) dalla Camorra. La richiesta parte da direttore del museo che scrive al cancelliere teutonico affinché adotti il patrimonio culturale del museo.
A cura di Alessio Viscardi
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Asilo culturale alla Germania di Angela Merkel per preservare il CAM (Contemporary Art Museum di Casoria) dalla Camorra. La richiesta parte da direttore del museo che scrive al cancelliere teutonico affinché adotti il patrimonio culturale del museo, che consta di mille opere di artisti intenzionale da un valore approssimativo di 10 milio di euro. Antonio Manfredi denuncia nella missiva la difficoltà di fare cultura in Italia, una difficoltà che deriva non solo dalle ristrettezza economiche e tecniche, ma anche dal valore sociale che viene riservato all'arte. L'oggetto è chiaro: “Asilo polito/culturale al Governo della Repubblica Federale Tedesca”.

Il gesto provocatorio del direttore Manfredi deriva dalla crisi in cui versa il muso e della necessità di salvaguardare il patrimonio di arte contemporanea ivi esposta dagli atti vandalici dei ragazzi di camorra e dalle richieste estorsive che arrivano sempre più frequenti anche via telefono. A queste minacce si somma l'indifferenza delle istituzioni locali e nazionali. Così scrive Mandredi alla Merkel: “Personalmente sono andato in giro nei luoghi più sperduti della terra a cercare artisti giovani e meno giovani che grazie a noi sono stati rivalutati, e molti dei quali hanno successivamente partecipato a importanti mostre e biennali”.

Anche Roberto Saviano ha dimostrato solidarietà al museo, oggetto di ripetuti atti ostili, come minacce e telefonate minatorie, nonché atti di vandalismo. La causa sono le mostre che recentemente il Cam ha realizzato contro la camorra. Così il direttore si rivolge alla Germania per tutelare questo immenso patrimonio artistico e culturale, lasciato all'incuria nonostante le richieste di aiuto lanciate alle istituzioni italiane, al ministero della cultura ed al ministero degli interni: “Le chiedo pertanto di accogliere la nostra istanza in nome della cultura e dell'arte, rendendomi disponibile, sin da ora, a trasferire l'intera collezione in uno spazio in Germania e a gestirlo insieme ai miei collaboratori”.

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