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Conflitto Israelo-Palestinese

Netanyahu nel giorno della Memoria: “O noi o loro, i mostri di Hamas. La guerra non è ancora finita”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant nel corso delle cerimonie per il memorial day per i soldati caduti dal 7 ottobre: “Questo conflitto continuerà finché non riavremo i nostri ostaggi, smantelleremo il dominio di Hamas e le sue capacità militari e ripristineremo la prosperità di Israele”. Netanyahu: “O noi, Israele, o loro, i mostri di Hamas”.
A cura di Ida Artiaco
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"Questo conflitto continuerà finché non riavremo i nostri ostaggi, smantelleremo il dominio di Hamas e le sue capacità militari, e ripristineremo la prosperità di Israele". A parlare è il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che ha ribadito la volontà del governo di Netanyahu di continuare il conflitto contro Hamas.

Lo ha fatto nel corso della cerimonia per Yom HaZikaron, in memoria dei caduti di Israele dal 7 ottobre sul sacrario del Monte Herzl a Gerusalemme. Alle 11 (le 10 in Italia) in tutto il Paese per la seconda volta da ieri sera suoneranno le sirene per ricordare i soldati uccisi in combattimento e i civili per atti di terrorismo. Gallant ha poi osservato che "questa guerra plasmerà le vite" dei cittadini di Israele "per i decenni a venire. Ci sono molte storie di eroismo lasciate dai soldati caduti durante la campagna (militare) e ancora di più sono le storie che saranno rivelate in futuro".

Poi, ha aggiunto che "questa è una guerra senza scelta. Continuerà fino a quando non riporteremo a casa i nostri rapiti, non smantelleremo il regime di Hamas e le sue capacità militari, e non restituiremo prosperità e creatività allo Stato di Israele e il sorriso sui volti dei suoi cittadini".

A Gallant il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito nelle scorse ore l'opposizione degli Stati Uniti a un'offensiva militare di terra a Rafah. In un colloquio telefonico, Blinken ha "sottolineato la necessità urgente di proteggere i civili e gli operatori umanitari a Gaza". Come si legge in una nota del Dipartimento di Stato Usa, Blinken ha anche chiesto a Gallant di "garantire che gli aiuti possano entrare a Gaza e di favorire la loro distribuzione all'interno della Striscia mentre Israele mira agli obiettivi di Hamas". Blinken ha inoltre "espresso l'impegno determinato degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e l'obiettivo condiviso della sconfitta di Hamas", si legge nella nota.

Nel corso della cerimonia sul Monte Herzl a Gerusalemme è intervenuto anche il premier Benyamin Netanyahu: "O noi, Israele, o loro, i mostri di Hamas", ha detto. La guerra a Gaza – ha aggiunto – "è una scelta tra la libertà e la prosperità contro la disperazione, l'assassinio, la violenza, lo stupro". "Siamo determinati – ha proseguito – a vincere questa battaglia. La nostra Guerra d'indipendenza non è ancora finita. Continua in questi giorni".

Intanto, le sirene di allarme stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia, in particolare nei Kibbutz Mefalsim e Nativ HaAsarà. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, mentre raid aerei israeliani sono stati condotti nella notte dalle Idf sulla parte orientale di Rafah, dove sono state colpite auto della polizia di Hamas. Lo riferiscono media palestinesi. Sempre nella notte sono stati condotti raid aerei contro il quartiere di Shejaiya a Gaza City nel nord della Striscia causando almeno un morto e diversi feriti.

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