“Il matrimonio gay avvicina l’apocalisse”: lo dice il patriarca cristiano ortodosso russo
Secondo Kirill, il Patriarca della Chiesa Cristiana Ortodossa di Mosca e di tutte le russie, la legalizzazione del matrimonio omosessuale non fa altro che avvicinare all'apocalisse. L'affermazione è stata fatta ieri nella Piazza Rossa di Mosca al cospetto di migliaia di fedeli. Il capo della terza religione cristiana per numero di fedeli (dopo la cattolica e la protestante, quella ortodossa ne conta circa 250milioni) ha invitato le persone a garantire che il "peccato" non venga formalizzato nello stato di diritto: "Quando ciò invece accade siamo di fronte a un pericoloso sintomo apocalittico ed è nostro compito fare di tutto perché ciò non accada, perché altrimenti vorrebbe dire che la nazione ha intrapreso un percorso di auto distruzione". Il patriarca ha sottolineato che le persone sono state convinte del valore assoluto della libertà di scelta, e che "anche quando qualcuno sceglie il male o un comportamento socialmente pericoloso" è impossibile reprimerlo a dovere. Kirill ha invitato i russi a combattere per la libertà dal peccato: "Dove il peccato viene praticato invocando il libero arbitrio si presentano morte, terrore e dittatura".
Il tema delle unioni sessuali ha aperto un animatissimo dibattito in Russia dopo che il presidente Vladimir Putin, il 30 giugno scorso, ha firmato una legge che rafforza le sanzioni verso coloro che sono accusato di "promuovere l'omosessualità tra i minori". Il via libera alla misura, fortemente repressiva anche nei confronti dei media, ha scatenato in tutto il paese un'ondata di proteste da parte delle comunità gay e dei difensori dei diritti civili.