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Il marò Latorre: “Mi auguro di tornare a casa per Pasqua”

Si è conclusa la missione italiana che ha portato in India una delegazione parlamentare per dare sostegno morale ai due marò e per fare pressione sul governo locale. L’appello lanciato da Massimiliano Latorre ai cronisti: “Scrivete la verità, perché altrimenti è un male”.
A cura di S. P.
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Si è conclusa in India la missione dei parlamentari italiani giunti a New Delhi per dare sostegno ai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e per far sentire la propria presenza, mentre ancora si parla dell’eventualità della pena di morte, al governo locale. I due fucilieri di Marina, trattenuti in India da ormai quasi due anni con l’accusa di aver ucciso due pescatori, hanno posato per la foto tradizionale con i rappresentanti di Camera e Senato. “Scrivete la verità – è stato l’appello lanciato dal marò Latorre ai cronisti – perché altrimenti è un male”. Il militare ha voluto ricordare che ci sono due inchieste aperte, “non posso essere io a chiarire le cose”, ha spiegato. Inoltre il marò ha invitato, per avere un quadro più chiaro della complessa vicenda in India, a “riascoltare l’intervista al comandante in seconda della petroliera Enrica Lexie Noviello”.

Decisione dell’India attesa per il 3 febbraio – Parlando all’ambasciata italiana di New Delhi Latorre ha poi detto di sperare di poter tornare in Italia per Pasqua. “Ce lo auguriamo tutti”, gli ha risposto il senatore Maurizio Gasparri: “C’è il tempo perché la situazione maturi”. Nel ricorso presentato dall'Italia alla Corte Suprema c'è la richiesta di far rientrare i marò in Italia in attesa dell'avvio del processo. Una decisione della Corte Indiana è attesa per il 3 febbraio prossimo.

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