Il manager Eugenio Vinci morto in Croazia: gravi i due figli, ipotesi monossido di carbonio
È stato con ogni probabilità il monossido di carbonio a provocare la morte del manager Eugenio Vinci, cinquantasettenne siciliano che si trovava in vacanza con la famiglia e un gruppo di amici in Croazia. Eugenio Vinci, in passato direttore generale della Pop 84, azienda tessile del Molise, poi ai vertici di Assindustria regionale e che attualmente lavorava come amministratore delegato del gruppo Tuo che gestisce i supermercati Tuodì, è stato trovato ieri mattina privo di sensi nel bagno della barca che aveva noleggiato con gli amici. Del gruppo di italiani in vacanza in Croazia c’era anche l’ex senatore Bruno Mancuso, ora sindaco di Sant’Agata di Militello e amico di vecchia data del manager scomparso. È stato lui, che è un medico, il primo a tentare di soccorrere Eugenio Vinci. Tutti su quella barca si sono sentiti male durante la serata precedente alla morte del manager. I medici hanno confermato che si può quasi certamente escludere un avvelenamento da cibo, come in un primo momento aveva ipotizzato la stampa locale dato che il gruppo di turisti aveva consumato una cena a base di frutti di mare in un ristorante di Hvar. E se gli adulti intossicati si stanno riprendendo, preoccupano le condizioni dei due minori del gruppo. Si tratta dei figli del manager scomparso. A dar notizia delle condizioni dei bambini, di tre e undici anni, è lo stesso Mancuso: “Sono stazionarie, ma ancora gravi le condizioni dei due bimbi, uno, 3 anni, figlio di Eugenio Vinci e della moglie, l'altra, 11 anni, figlia della moglie, ricoverati in ospedale in Croazia", ha spiegato il primo cittadino.
I figli di Eugenio Vinci sono in pericolo di vita
Stamane a dar notizia dei bambini sono stati anche gli stessi medici dell'ospedale di Spalato, dove i due sono stati ricoverati ieri mattina, trasportati d'urgenza dall'isola dalmata di Hvar con un elicottero. I figli di Vinci e della compagna hanno compromesse le funzioni di quasi tutti gli organi vitali e sono in terapia intensiva collegati a un respiratore artificiale. La prognosi è riservata e secondo i medici croati non è possibile dire quanto potrebbe durare la terapia intensiva. “Nel sangue dei due bambini è stato rilevato un alto livello di carbossiemoglobina, che indica una intossicazione da monossido di carbonio”, ha spiegato inoltre Branka Polic, capo del reparto di terapia intensiva pediatrica del centro ospedaliero di Spalato. Tra le persone rimaste intossicate sulla barca c’è anche la madre dei bambini, una quarantaseienne che è in condizioni stabili e si sta riprendendo in ospedale. Gli altri due italiani, tra cui il sindaco di Sant'Agata di Militello, hanno mostrato sintomi di intossicazione molto più lievi, e sono stati dimessi già ieri sera.
Eseguita l'autopsia sul corpo di Eugenio Vinci
È stata eseguita oggi l'autopsia sul corpo di Eugenio Vinci. L’esame confermerebbe che il manager italiano ha inalato un'alta dose di monossido di carbonio. A darne notizia è il quotidiano dalmata Slobodna Dalmacija che cita fonti del centro ospedaliero di Spalato.
Indagini sulla barca degli italiani: gas di scarico sotto accusa
In Croazia intanto sono in corso indagini forensi sull'imbarcazione, un gulet a vela noleggiato dal gruppo di italiani per le vacanze in Croazia. L'ipotesi finora più accreditata indica come la fonte dell'intossicazione il gas di scarico proveniente dal water o dal condizionatore d'aria. Secondo la stampa croata, l’aria nelle cabine dell'imbarcazione sulla quale è morto il manager italiano è talmente contaminata che stamane due inquirenti che stanno conducendo le indagini hanno chiesto assistenza medica. Sempre secondo la stampa, da questa mattina agenti con maschere antigas e bombole di ossigeno continuano ad entrare nelle cabine per uscire appena pochi minuti dopo. L'imbarcazione in questione è un caicco a vela, denominato Atlantia, lungo 21 e largo 7 metri, che nelle cinque cabine può accogliere fino a dieci persone.
Il manager trovato nel bagno della barca con la testa insanguinata
“Alle dieci di ieri mattina i nostri amici, che stavano bene, hanno notato che noi altri stavamo ancora dormendo, e sono entrati nelle cabine per svegliarci”, ha raccontato Bruno Mancuso alla emittente tv croata Nova. “Nel bagno hanno trovato Eugenio con la testa insanguinata, hanno poi svegliato tutti tranne i due bambini che erano già in coma”, ha aggiunto il sindaco siciliano. Stamane a Spalato sono arrivati i familiari dei coniugi Vinci, i fratelli della moglie, Luca e Massimiliano Fiasconaro. È arrivato oggi anche il Console generale d'Italia a Fiume, Paolo Palminteri, che in stretto raccordo con la Farnesina, segue fin dal primo momento il caso in contatto con i le tre famiglie italiane per prestare loro ogni possibile assistenza.