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Il leader di Hezbollah minaccia Israele: “Se ci fa la guerra, lotteremo senza limiti”

Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha pronunciato un atteso discorso in occasione dell’anniversario della morte di Qasem Soleimani, il primo dopo l’uccisione del numero due di Hamas Saleh al-Arouri. “Se il nemico pensa di condurre una guerra contro il Libano, combatteremo senza limiti e senza regole”, ha detto ancora il capo dei miliziani libanesi.
A cura di Eleonora Panseri
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Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha tenuto oggi, mercoledì 3 gennaio, un discorso in occasione dell'anniversario della morte di Qasem Soleimani, il generale iraniano a capo della Forza Al-Quds delle Guardie della Rivoluzione, il primo dopo l'uccisione del numero due di Hamas Saleh al-Arouri.

L'intervento, annunciato già giorni prima della morte del fondatore del braccio armato dell'organizzazione islamista e inizialmente dato per cancellato, era molto atteso.

Poiché le sue parole avrebbero potuto chiarire il futuro del confitto in Medio Oriente ed eventualmente confermare o smentire un allargamento su altri fronti. Nasrallah ha detto che le milizie libanesi del "partito di Dio" non hanno paura della guerra, ma ha evitato qualsiasi dichiarazione secondo cui le sue forze avrebbero intenzione di intensificare gli attacchi contro Israele.

Che cosa ha detto Nasrallah dopo l'uccisione di al-Arouri

Nasrallah ha aperto però il suo intervento, durato un'ora e un quarto, esprimendo le condoglianze per Al-Arouri e per "tutti i martiri che sono caduti sulla strada di Gerusalemme". "Se il nemico pensa di condurre una guerra contro il Libano, combatteremo senza limiti e senza regole", ha detto ancora il leader di Hezbollah che, per numero di membri e armi, è considerata la più potente tra le milizie filo-iraniane che operano in Medioriente.

"Sanno di cosa parlo. Non abbiamo paura di una guerra. Quelli che pensano di andare in guerra contro di noi lo rimpiangeranno. La guerra contro di noi costerà caro. Se una guerra sarà condotta contro il Libano, l'interesse del Libano sarà di andare alla guerra fino in fondo senza trattenersi".

Per Nasrallah "quello che ha impedito a Israele finora di condurre una guerra in Libano è la forza che esiste in Libano". Oggi, prosegue il capo delle milizie libanesi, "Israele teme per la sua esistenza. Ha richiamato i suoi riservisti, ha utilizzato tutte le sue armi chiedendo aiuto agli americani nella regione. Gli israeliani pensano che c'è un'occasione per finire con Hezbollah in Libano. ma la resistenza ha fatto perdere a Israele l'effetto sorpresa". "Quando abbiamo aperto il fronte del Libano – aggiunge Nasrallah – lo abbiamo fatto a sostegno del nostro popolo oppresso a Gaza".

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