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Il leader della Groenlandia risponde a Trump: “Pronti a collaborare, ma non siamo in vendita”

Múte Bourup Egede, primo ministro dell’isola artica nonché leader del partito indipendentista, ha risposto a Trump che la Groenlandia “non è in vendita”, ma che “coopereremo e lavoreremo insieme per trovare delle soluzioni”.
A cura di Davide Falcioni
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"I groenlandesi non vogliono essere né americani né danesi". A dirlo nel corso di una conferenza stampa è stato Múte Bourup Egede, primo ministro dell'isola artica nonché leader del partito indipendentista ed ecologista di sinistra Inuit Ataqatigiit. Il politico ha risposto alle dichiarazioni del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che alcuni giorni fa non ha escluso l'uso della forza militare per acquisire la Groenlandia, territorio notoriamente ricco di risorse naturali ma anche strategico alla luce delle nuove rotte che si stanno aprendo al Polo Nord per via del riscaldamento climatico. Egede ha chiarito che la Groenlandia "non è in vendita" ma ha espresso la sua disponibilità ad aprire un dialogo con la prossima amministrazione degli Stati Uniti.

Múte Bourup Egede ha tuttavia sottolineato le aspirazioni indipendentiste della Groenlandia, che hanno acquisito nuovo slancio negli ultimi anni, da quando sono emersi gli abusi coloniali danesi ai danni della popolazione Inuit. "La Groenlandia è del popolo groenlandese. Non vogliamo essere danesi, non vogliamo essere americani. Vogliamo essere groenlandesi", ha detto Egede in una conferenza stampa organizzata insieme al Primo Ministro danese Mette Frederiksen. "Abbiamo un desiderio di indipendenza, un desiderio di essere padroni della nostra casa… Questo è qualcosa che tutti dovrebbero rispettare", ha detto Egede, aggiungendo comunque che "ciò non significa che taglieremo tutti i legami, tutte le cooperazioni e tutte le relazioni con la Danimarca".

Múte Bourup Egede anche osservato che la Groenlandia fa parte del continente nordamericano, ed è "un luogo che gli americani vedono come parte del loro mondo". Per questo ha dichiarato di essere disponibile a tenere colloqui con Trump su ciò che "ci unisce". "Coopereremo e lavoreremo insieme per trovare delle soluzioni".

All'inizio di questa settimana Donald Trump ha rifiutato di escludere l'uso della forza militare o economica per portare la Groenlandia sotto il controllo degli Stati Uniti. Il prossimo presidente USA ha detto il mese scorso che "la proprietà e il controllo" della Groenlandia sono una "necessità assoluta" per gli Stati Uniti, che devono necessariamente contrastare il crescente interesse russo e cinese nella regione artica. Trump aveva già ventilato l'idea di acquistare la Groenlandia durante il suo primo mandato presidenziale.

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Gli Stati Uniti mantengono un'importante e strategica base militare nella parte settentrionale della Groenlandia, territorio che è stato una colonia danese dal 1721 al 1953 e che ora è formalmente autonomo. Nel 2009, ha ottenuto il diritto di rivendicare l'indipendenza tramite un voto.

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