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Il killer di Praga David Kozak sospettato di altri due omicidi: si è ispirato ad altri baby-assassini

In casa sua David Kozak aveva diverse pistole e fucili, prima del massacro ha ucciso il padre. Poi ha seminato la morte all’Università di Praga. Pare fosse ossessionato da altri giovanissimi killer, ma voleva fare meglio: “Loro hanno fatto troppi pochi morti”.
A cura di Biagio Chiariello
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La Repubblica Ceca è ancora sotto choc per quanto avvenuto ieri a Praga. 14 persone sono morte e altre venticinque sono rimaste ferite (10 in maniera grave) in una sparatoria nella sede dell‘Università di Praga in piazza Jana Palacha, nella città vecchia. La strage è stata compiuta dal 24enne ceco David Kozak, che poi è stato ucciso dalla polizia.

David Kozak diceva: "Voglio sparare a scuola e uccidermi"

Ora le autorità locali stanno lavorando sulla teoria che il killer fosse responsabile della morte di un uomo di 33 anni e della figlioletta di appena due mesi, nella foresta di Klanovicky, appena fuori la capitale. Lo hanno annunciato il ministro degli Interni e la polizia della Repubblica Ceca. "Stiamo lavorando molto seriamente su questa pista", ha fatto sapere la polizia. La convinzione è che il killer, che non ha precedenti penali, abbia scelto le sue vittime a caso.

Kozak aveva reso noto il suo piano omicida sui social. Lo avrebbe fatto utilizzando Telegram, dove, prima di recarsi al quarto piano dell'edificio che ospita la Facoltà di Lettere, avrebbe scritto: "Il mio nome è David. Voglio sparare a una scuola e magari uccidermi". Secondo il capo della polizia ceca, Martin Vondra'ek, l'uomo aveva un porto d'armi e possedeva un vero e proprio arsenale.

E nella sua casa a Hostoun nei pressi di Kladno a trenta chilometri da Praga , oltre al cadavere del padre – la prima delle sue vittime – secondo il sito PrahaIn.cz, è stato trovato un ordigno composto "da bombole, munizioni, materiale pirotecnico e sostanze chimiche", ha detto al sito una fonte vicina alle indagini. "La cantina sembrava un bunker. La bottiglia era grande, aveva diversi cavi collegati ad essa, che conducevano ad altre apparecchiature. A mio parere, conteneva un sistema che avrebbe causato l'esplosione", ha dichiarato il testimone.

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A chi si è ispirato per il suo folle piano

Le autorità sono poi convinte che Kozak si fosse ispirato ad Alina Afanaskina, una ragazzina di 14 anni, che il 7 dicembre, a Bryansk, in Russia, ha ucciso due studenti e poi si è tolta la vita. "Ho aspettato, ho sognato, volevo, ma Alina è alla fine arrivata, era come se fosse venuta in mio aiuto dal cielo giusto in tempo. Alina mi è stata molto vicino". E ha aggiunto: "Ma io completerò il suo lavoro".

Tra le fonti di ‘ispirazione' anche il 19enne Ilnaz Renatovich Galyaviev, il protagonista della strage nella scuola di Kazan in Russia (9 morti l'11 maggio 2021). "Ho sempre voluto uccidere – si legge nel diario attribuito a David Kozak – è più redditizio fare una strage di massa piuttosto che omicidi seriali".

Intanto il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, ha dichiarato per domani, 23 dicembre, una giornata di lutto nazionale per quanto accaduto a Praga: "Vorremmo invitare tutti i cittadini a onorare la memoria delle vittime con un minuto di silenzio, a mezzogiorno del 23 dicembre", ha detto il primo ministro al termine della riunione straordinaria del governo. Ai lavori era presente anche il capo dello Stato, Petr Pavel. "Prima di tutto, vorrei esprimere la mia grande tristezza e la mia rabbia per la perdita del tutto inutile di cosi' tante giovani vite. Voglio esprimere le mie sincere condoglianze non solo ai parenti delle vittime, ma anche augurare una pronta guarigione a tutti i feriti", ha detto Pavel.

Nessun italiano tra le vittime

Intanto c'è la conferma che tra le vittime non ci sono italiani.

Tra i 25 feriti ci sono 3 stranieri, ma nessuno di nazionalità italiana: l'informazione è stata confermata all'ANSA dal Ministero degli Esteri ceco. Il governo ha proclamato per domani, il 23 dicembre la giornata di lutto nazionale

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