Il gruppo Wagner pubblica foto di Prigozhin in mutande: “È in Bielorussia”. Ma è giallo sullo scatto
Yevgeny Prigozhin, seduto in una tenda da campo su un letto in mutande e maglietta, mentre saluta rivolto verso l’obiettivo: è quanto si vede in una foto pubblicata oggi dal gruppo Wagner sul proprio canale Telegram e ripreso dai media russi.
Condivisa sui social network anche dal consigliere ucraino Anton Gerashchenko, tuttavia non è chiaro dove né quando la foto sia stata scattata, ma secondo il gruppo paramilitare russo l’immagine arriva direttamente dalla Bielorussia. "È apparsa una foto di Yevgeny Prigozhin nel campo. Il campo Wagner sul territorio bielorusso a cura del ministero della Difesa bielorusso", si legge nel messaggi.
Nei metadati della foto originale, la data dello scatto è il 12 luglio alle 7.24 del mattino, ma altri canali Telegram pubblicano la foto ma sostengono che sia stata scattata il 12 giugno, ovvero prima del fallito ammutinamento della Wagner contro Mosca avvenuto il 24 giugno. Il media bielorusso indipendente Nexta, condividendo lo scatto sui social, ha anche ironizzato su Telegram: "Prigozhin ha chiesto a Putin di inviargli dei pantaloni e una giacca".
In realtà, l'ipotesi del 12 luglio sarebbe coerente con le informazioni che segnalano l'atterraggio dell'aereo di Prigozhin in Bielorussia nella giornata dell'11 luglio nella base di Machulishchi e il successivo decollo di 2 elicotteri dalla stessa area militare. Sempre il 12 luglio gli elicotteri sarebbero tornati alla base bielorussa e successivamente l'aereo di Prigozhin sarebbe decollato per San Pietroburgo, in Russia. L'ipotesi più accreditata è che Prigozhin abbia passato una notte nel campo della Wagner per un'ispezione e un collaudo prima di tornare in Russia.
Proprio oggi il presidente Putin, che secondo il portavoce del Cremlino Peskov, aveva incontrato proprio Prigozhin a Mosca a fine giugno, è tornato a parlare del gruppo Wagner. Putin ha affermato di aver proposto ai capi dei mercenari della Wagner di continuare a combattere agli ordini di un comandante il cui nome di battaglia è "Sedoy", cioè "capelli grigi", a suo dire "la persona che è stata il loro vero comandante" negli ultimi 16 mesi.
Parlando di un suo presunto incontro con 35 capi della Wagner cinque giorni dopo l'ammutinamento, il presidente russo ha detto al quotidiano Kommersant che molti avrebbero annuito alle sue parole ma che il capo dei mercenari Yevgeny Prigozhin non avrebbe visto la scena perché seduto davanti e gli avrebbe risposto: "No, i ragazzi non sono d'accordo".